Il movimento “Friday For Future” sta organizzando una roadmap per il clima che avrà come tappa fondamentale lo sciopero globale della scuola, lo “School Strike 4 Climate” del 15 marzo.
E’ un’iniziativa internazionale per chiedere ai governi di impegnarsi di più contro il cambiamento climatico partita dall’esempio dato da una ragazzina svedese.
Lei è Greta Thunberg, ha da poco compiuto 16 anni ed è già un simbolo della rivoluzione ambientalista. Dallo scorso anno, infatti, ogni venerdì mattina salta le lezioni a scuola e si presenta armata solo di cartelli e della sua determinazione davanti al Parlamento svedese per protestare contro lo scarso impegno della politica sui cambiamenti climatici. Una protesta che l’ha resa celebre al punto da essere invitata a intervenire durante la Cop24, la Conferenza Mondiale sul Clima svoltasi nel 2018 in Polonia.
Gli articoli e le interviste televisive danno l’idea della dimensione internazionale raggiunta dal movimento e la parole di Greta sono condivise incessantemente sui social: “Faccio sciopero. Lo faccio perché gli adulti stanno sputando sul mio futuro”. “Se i politici non fanno niente, è mia responsabilità morale fare qualcosa”, “vogliamo un impegno concreto contro il cambiamento climatico! E lo vogliamo subito”.
Stiamo ipotecando il futuro dei giovani, il mondo che noi conosciamo potrebbe non essere più lo stesso, città come Venezia saranno sommerse, la Grande Barriera Corallina e le isole Maldive non esisteranno più, animali come gli orsi polari saranno estinti. Milioni di persone fuggiranno da siccità, carestie, epidemie.
Per questo studenti, lavoratori, insegnanti di tutto il mondo chiedono ai governi di posizionare il problema del cambiamento climatico al primo posto nelle loro priorità.La speranza è che, di fronte a una diffusione così veloce e capillare della protesta, i governi di tutto il mondo, ed in particolare quelli maggiormente responsabili dell’inquinamento, smettano di perseguire esclusivamente gli interessi economici e inizino ad intraprendere azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici.Per farlo, è necessario dimezzare le emissioni globali di CO2 entro il 2030, e azzerarle entro il 2050.
Anche Brindisi, come tantissime altre città italiane, si unisce al movimento Fridays For Future per dare maggior forza alla protesta dei giovani di tutto il mondo che sperano in un futuro migliore.Siamo studenti, universitari, siamo figli, genitori, nonni, siamo cittadini e siamo persone: siamo tutti ugualmente preoccupati per i cambiamenti climatici causati dall’attività umana.
Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la tutela dell’ambiente a partecipare all’incontro di venerdì 22 febbraio in Piazza Vittoria alle ore 12,30 e poi ogni venerdì fino al 15 marzo per pretendere che chi ci governa agisca per il bene comune. Chiediamo che siano ascoltati i continui appelli degli scienziati e che sia attuata al più presto la transizione dal modello delle fonti fossili a quello delle energie pulite rinnovabili. Facciamo appello a tutti gli studenti, agli insegnanti, alle associazioni e a tutti i cittadini di Brindisi perché si uniscano a noi in questo impegno da cui nessuno può sentirsi escluso. Per essere informati sull’argomento e sui prossimi eventi in programma si può visitare la pagina Facebook “Fridays For Future Brindisi” oppure consultare il sito web www.fridaysforfuture.it .