Le chiamano “armi di distrazione di massa” le stesse che rischiamo di subire non è dato ancora sapere se per volontà di qualcuno o se casualmente. Il riferimento é ai due fatti di cronaca di una certa gravità di quelli che lasciano il segno vale a dire l’omicidio di un ragazzo in una delle periferie dimenticate della citta’ e l’annunciato pre dissesto del bilancio comunale. Due notizie passate in secondo piano rispetto al furto di 25 metri di rame ed il sequestro di un’area in cui è stato rinvenuto materiale combusto possibile causa delle emissioni maleodoranti degli ultimi giorni. Intanto a roghi spenti ciò che continua a bruciare è il futuro di Brindisi e con esso quello di migliaia di giovani esposti al malaffare, alla disoccupazione e al disagio sociale. Fa specie che nel mentre si derubrica il recente episodio di cronaca rassicurando sul fatto che Brindisi é lontana dalla situazione vissuta negli anni 90 dall’altra si da una lettura di un furto di rame molto preoccupante: atto intimidatorio verso l’amministrazione. Siamo sicuri che la portata di certe dichiarazioni abbiano un seguito in atti consequenziali altrimenti il rischio é di avvelenare un clima gia’ di per sé fortemente compromesso. Intanto mentre si va diffondendo sempre più la sindrome di Stoccolma tra i brindisini sulla città incombe la procedura di pre dissesto finanziario che costringerà famiglie e tessuto produttivo ad una pressione fiscale esasperata e alla riduzione dei servizi con effetti nefasti sotto il profilo socio economico. E’ tollerabile tutto ciò? Secondo la scrivente NO! Si cambi, quindi, passo e registro e si chiami la città, in tutte le sue articolazioni, ad un confronto per il bene nostro e dei nostri figli.
Il presidente provinciale dell’Adoc di Brindisi
Zippo Giuseppe