Incontro pubblico a Brindisi presso lo Spazio Culturale ex Convento Santa Chiara dalle ore 16:00 alle 20:30 del 22 maggio 2024.Organizzato dal Comitato contro le guerre della provincia di Brindisi con ANPI provinciale Brindisi, Arci, Cgil, Emergency, Italia Nostra, Legambiente, Libera contro le mafie (presidio di Brindisi)
Programma
Riscaldamento globale, desertificazione terreni produttivi con migrazioni di massa. Europa ed Africa: Mediterraneo, ponte tra popoli fratelli o eterno cimitero di vite e di futuro?
Intervengono: Giuseppe DE MARZO (Responsabile Politiche sociali di LIBERA e coordinatore della Rete dei numeri pari)
Michela TRINCHESE (Esperta in governance delle migrazioni e cambiamento climatico)
Cambiamenti climatici e transizione energetica: Uscita dal fossile e impatti socio-economici. Comunità energetiche.
Interviene: Daniela SALZEDO (Presidente LEGAMBIENTE Puglia)
Correlazione Ambiente-Salute: inquinamento e stato salute popolazione; salute riproduttiva;
Allevamenti intensivi, crimini tollerati e finanziati; patologie correlate. Registro tumori.
Intervengono: Cesare DE VIRGILIO (Medico, Direttore artistico presso TEDx)
Antonino ARDIZZONE (Consulente registro tumori ASL Br)
Conflitti per insediamenti produttivi sostenibili. Il caso Brindisi: la lotta popolare al deposito costiero GNL Edison.
Intervengono: Antonio MACCHIA (Segretario generale CGIL Brindisi)
Non si può morire di lavoro, non si può morire al lavoro.
Interviene: Luca CONVERTINI (Medico del lavoro – Dirigente ASL Br)
Quali investimenti per la Sanità pubblica: contestualizzare il PNRR per adattarlo concretamente alle esigenze dei territori. Diritto umano fondamentale o privilegio per pochi? La nostra idea di CURA
Intervengono: Nunzia BAGLIVO (Medico del lavoro – Volontaria EMERGENCY), Fulvio PICOCO (Psichiatria, Psicoterapeuta)
L’ emergenza climatica col riscaldamento globale provoca tra l’altro l’aumento dei decessi della popolazione anziana e la desertificazione di terreni produttivi con migrazioni di massa.
Crediamo sia necessario creare una consapevolezza delle decisioni e dei comportamenti individuali quotidiani, già nei consumi, che possono essere indirizzati verso pratiche e prodotti meno impattanti climaticamente di aziende che dimostrano concretamente di rispettare la salute e la dignità dei lavoratori e di ogni vivente, umano e animale.
Perché insistiamo su alcuni temi?
Prendiamo le energie rinnovabili, produrre energia dal sole, dal vento, dal moto ondoso, anche dal tetto di casa propria, di una scuola o di un ospedale costituendo Comunità energetiche, senza bruciare fonti fossili, evitando quindi di immettere altri gas impattanti e rendendosi finalmente energicamente indipendenti dai governi non democratici e corrotti.
Rendersi indipendenti dalle forniture di energia da fonti fossili vuol dire anche liberarsi dalle continue speculazioni finanziarie che penalizzano indistintamente famiglie e imprese, che hanno determinato per ultime le immotivate e insostenibili quotazioni del gas alla borsa di Amsterdam già mesi prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Il calare complessivo della domanda di energia fossile (carbone, gas, petrolio e derivati), renderà molto meno “convenienti” le guerre di conquista dei paesi e territori con tali giacimenti.
Quindi difendere l’ambiente vuol dire per noi difendere contestualmente i diritti sociali e civili di tutti: rispettare e promuovere la giustizia sociale, il diritto alla salute inteso come promozione e garanzia del pieno benessere psicofisico di bambini e anziani, donne e uomini anche dei Sud del mondo, nelle più sguarnite (di servizi, possibilità e speranze), periferie; il diritto allo studio, come leva insostituibile di emancipazione personale e partecipazione, come Federico II intuì esattamente 800 anni fa fondando a Napoli la prima Università al mondo pubblica e laica.
Il diritto a spostarsi ovunque, per lavoro, studio o piacere, col trasporto collettivo più sicuro e meno impattante anche sui tempi di vita di ognuno di noi.
Difendere l’ambiente vuol dire anche tutelare le fasce meno abbienti e non il contrario, come provano a far credere leader populisti di destra e imprenditori legati al fossile. L’esempio delle case green, chiesto dall’UE ai paesi membri per abitazioni ad esempio meno esposte a caldo e freddo attraverso cappotti e infissi termici, va promosso e non temuto, se opportunamente sostenuto da progetti europei di riqualificazione dell’edilizia pubblica residenziale e delle abitazioni delle famiglie meno abbienti, altrimenti soggette a bollette energetiche insostenibili e a una tassa occulta sulle abitazioni non green, per l’inevitabile perdita di valore di mercato rispetto alle abitazioni con indici di efficienza energetica più alti.
Difendere l’ambiente per noi significa ancora promuovere e partecipare ai confronti e alle lotte territoriali per insediamenti produttivi sostenibili, in alternativa a quelli inquinanti e a rischio per la salute di persone e lavoratori e della stessa sicurezza delle città, penalizzandone al contempo lo sviluppo produttivo e occupazionale. Affronteremo il caso Brindisi: la lotta popolare al deposito costiero GNL Edison.
Non siamo nati per avere solo beni da consumare nel ridotto delle nostre solitudini e paure sempre più rancorose e diffuse, ma per collaborare con sorelle e fratelli di ogni paese, “colore” e credo religioso, senza più sfruttamento dell’uomo sull’uomo e di rapina insostenibile delle risorse ambientali, per un Mediterraneo, ponte tra popoli fratelli, non più cimitero di vite e di futuro, per una vita pacificata, giusta e dignitosa, finalmente per tutti.
Di questo e altro ancora proveremo a discutere mercoledì 22, dalle 16:00 in poi, perché crediamo che in un mondo che si va disgregando in entità territoriali sempre più piccole per indotte esigenze autonomistiche, ma che al contrario comporteranno rapide e nuove dipendenze economiche e politiche, per generare infine altri momenti di conflitti, l’intelligenza collettiva e la voce dal basso del popolo della Terra deve sollevarsi con determinazione e chiarezza per ristabilire ovunque le giuste priorità di giustizia sociale e climatica e di Pace.
Mentre noi adulti creiamo confini e intolleranze tra persone, i nostri bambini giocano tra loro senza distinzioni di genere, religioni, colore della pelle, provenienze di quartiere o nazionalità: prendiamo esempio da loro, prima di provare a guastarli.
Comitato contro le guerre della provincia di Brindisi con ANPI provinciale Brindisi, Arci, Cgil, Emergency, Italia Nostra, Legambiente, Libera contro le mafie (presidio di Brindisi)