BRINDISI – Gherardo colombo, ex-magistrato alla procura di Milano, è venuto a visitare le scuole della città di Brindisi.
Nell’incontro che si è svolto, con un linguaggio così diretto e così incisivo, il dott. Colombo è partito dalle emozioni suscitate dalla parola “regola”: la reazione del pubblico è stato un sospiro, quasi scocciato, insomma i ragazzi non vogliono avere delle regole che limitino la libertà di scelta, ma vogliono scoprire da sé il mondo circostante. Colombo allora ha affermato che le regole sono alla base di qualunque azione nella nostra vita, come nel gioco o nel linguaggio. Ma cosa più importante, la capacità di scegliere è di per sé una regola: accetti un’opzione e scarti tutto il resto, non puoi fare diversamente. Il problema consiste dunque nel cosa contengono le regole, e accendendo un dibattito acceso fra i ragazzi.
In seguito ha risposto alle domande di noi studenti: è emersa la visione della società che ha Colombo, che chiama “società orizzontale”, è emerso che l’istituzione del carcere ha fallito e che la radice della corruzione non è al vertice, ma parte proprio dal basso, da noi cittadini. Queste parole, dette a dei ragazzi che vivono in una città dove appena l’anno scorso il sindaco è stato arrestato proprio per corruzione, e che andando indietro negli anni è stata al centro del contrabbando di sigarette e di interessi criminali. Parole che lasciano un silenzio quasi totale. Ma ecco che poi Colombo punta il dito contro la cultura del guadagno personale, additata come la causa della crisi che ci affligge, ed elenca quattro parole per uscirne fuori: chiarezza, coerenza, impegno, partecipazione. Sono le stesse parole-chiavi che mancano oggi a Brindisi, perciò possiamo ricominciare da qui e soprattutto dalle nuove generazioni. L’importante è non perdere la speranza nel cambiamento, che come spiega sempre Colombo, può essere attuato solo provandoci.