Nota dei parlamentari pugliesi di Forza Italia on Mauro D’Attis, sen Dario Damiani, on Andrea Caroppo e on Vito De Palma, e del consigliere regionale Massimiliano Di Cuia.
“Sono mesi che il dubbio sull’assenza di una pianificazione seria emerge all’orizzonte e noi abbiamo stigmatizzato più volte il pericolo di non poter fare in tempo per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo a Taranto: oggi, il ministro Fitto ed il ministro Abodi non lasciano spazio a incomprensioni e in una lunga lettera elencano tutti i ritardi e le inefficienze rilevate nell’attività del Comitato composto dal sindaco di Taranto, dal governatore Emiliano e dal presidente del Coni. Nel masterplan presentato, infatti, i ministri dichiarano che ci sono addirittura meno informazioni di quello precedente per il quale erano state richieste integrazioni. E questo già la dice lunga. Il tasto più dolente è quello relativo ai finanziamenti: dall’esecutivo si rileva la scarsa chiarezza circa i fondi con cui portare avanti la realizzazione del progetto e non si comprende se ci sia sufficiente copertura nelle casse della Regione. Anche questo l’avevamo immaginato e annunciato già da tempo e oggi troviamo conforto. Dalle chiacchiere di Emiliano, giova ricordare i fatti a firma di Forza Italia: presentammo un emendamento al Decreto Sostegni-Ter che ha risolto gran parte dei problemi, stanziando 150 milioni di euro quando Taranto fu candidata ad ospitare i Giochi senza destinare, però, nemmeno un euro.
Insomma, i ritardi sono così tanti e così gravi da mettere a rischio lo svolgimento dei Giochi nel 2026: proprio per la carenza di programmazione potrebbe costringere il governo a commissariare il Comitato nel tentativo di contenere i ritardi accumulati. Un’ipotesi non così remota, ma per ora non possiamo che registrare un pesantissimo fallimento di Emiliano e Melucci su una questione di assoluta rilevanza per l’intera Puglia. Perciò, procederemo nei prossimi giorni a promuovere diverse iniziative in tutte le sedi istituzionali per avere un quadro chiaro della situazione, sebbene la lettera del 10 marzo dei due ministri non lasci spazio ad altri dubbi”.
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