Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata mondiale del rene, indetta dalla International Society of Nephrology e dalla International Federation of KidneyFoundations – World kidneyalliance. L’invito a tutti da parte degli organizzatori è quello di “colmare il divario di conoscenze per una migliore cura dei reni”. Un richiamo “all’azione rivolto alla popolazione affinché le persone siano consapevoli della malattia e possano individuare attivamente quali misure adottare a livello personale per la salute dei reni, ivi inclusa l’alfabetizzazione sanitaria”.
La lotta alle patologie nefrologiche vede la Asl di Brindisi in prima linea. Attualmente, in tutta la provincia, sono 250 gli emodializzati cronici: ossia, persone che soffrono di insufficienza renale permanente e pertanto sono costretti a sottoporsi ad emodialisi nelle strutture attrezzate. Di costoro, 220 sono presi in carico dalle strutture pubbliche: e cioè oltre che nell’ospedale Perrino, anche nei centri di Francavilla, Ostuni, San Pietro Vernotico, Fasano, Oria.
Al Perrino possono essere eseguiti giornalmente 40 trattamenti emodialitici: 20 la mattina, altrettanti il pomeriggio. Ogni giorno vengono inoltre curati almeno 3 pazienti colpiti da insufficienze renali acute, vale a dire quelle che si manifestano improvvisamente e comunque hanno carattere temporaneo e reversibile. Sono 12 invece i pazienti che effettuano la dialisi peritoneale: l’operazione viene quotidianamente eseguita a domicilio tramite un catetere, dal paziente stesso o da terzi che lo coadiuvano.
Vi sono poi i pazienti che si sono sottoposti a trapianto del rene: sono 110, non hanno bisogno di dialisi ma vengono seguiti costantemente con visite che si svolgono a ritmo mensile negli ambulatori di Brindisi e Francavilla Fontana.
“Anche in provincia di Brindisi – ha dichiarato il dottor Luigi Vernaglione, direttore della Struttura Complessa di Nefrologia dell’ospedale Perrino – stiamo notando una recrudescenza delle malattie del rene. Dopo il calo registrato nel periodo 2013-2018, negli ultimi anni la curva dell’incidenza di queste patologie è tornata a salire. Le cause non sono ancora chiare – ha proseguito – ma probabilmente il Covid ha avuto una parte non secondaria nel determinare tale crescita: i pazienti affetti da questa, come da altre patologie, hanno trascurato i controlli pur di evitare di avvicinarsi a strutture come ospedali e ambulatori, ritenute potenzialmente a rischio. Con il ritorno alla normalità potrà riprendere in pieno la consueta attività di prevenzione”.
Attualmente nell’ospedale Perrino di Brindisi sono 11 i medici e 28 gli infermieri che si alternano nel prestare cure ed assistenza alle persone bisognose di emodialisi.
In tutto il mondo si stima che le persone sofferenti di malattie renali croniche siano 850 milioni. Si stima che entro il 2040, cioè fra meno di 20 anni, le patologie che colpiscono l’apparato renale si attesteranno al quinto posto nella classifica delle cause di morte.