L’ultima moda, in fatto di diete, che arriva dagli Stati Uniti, è quella gluten free. Questo tipo di dieta, ha ricevuto il sostegno entusiasta di celebrità come Gwyneth Paltrow e Oprah Winfrey, e il giro d’affari delle aziende che producono alimenti senza glutine è quintuplicato in 5 anni. Chi sostiene la nocività del glutine anche nei non celiaci, è convinto, o “vuole convincerci” che il glutine provochi numerosi malesseri e sarebbe correlato ad un rischio cardiovascolare aumentato. Niente di più sbagliato ,Il glutine si trova in molti cereali: frumento, farro, kamut (grano egiziano spesso ritenuto erroneamente senza glutine), triticale, spelta, orzo, segale, così come nel malto dei cereali elencati e i nei loro derivati come il seitan. L’avena per ragioni complesse, molto di frequente è contaminata dal glutine. Tutti questi alimenti, soprattutto il grano, rappresentano il cardine della dieta mediterranea, e la dieta mediterranea rappresenta un fattore protettivo nei confronti del rischio cardiovascolare.
Uno studio, pubblicato dal BritishMedical Journal, inoltre,ha evidenziatoche nei non celiaci l’esclusione del glutine non solo non riduce il rischio cardiovascolare( come erroneamente si pensa),ma addirittura, l’alimentazione gluten-free nei non celiaci si associa spesso a una riduzione del consumo di cereali integrali, con risultati opposti: aumenta il rischio cardiovascolare.
Per chi invece esclude il glutine perché è “sensibile” (avverte cioè disturbi simili a quelli di chi è celiaco, pur non essendolo), il discorso è più complesso e va valutato con il proprio medico. Esiste infatti una esagerata sensibilità rispetto al glutine, ma va trattata in modo particolare e soprattutto insieme a figure esperte.
Dott.ssa Emanuela Giannuzzo
Via Cristoforo Colombo, 92
Laureata in medicina e chirurgia
Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica
Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale
Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale
