BARI – La fabbrica del buono e del salubre può diventare la fabbrica del futuro, in grado di produrre anche buona economia. I frutti della terra e dell’allevamento si trasformano in alimenti gustosi e sani: olio, vino, formaggi, salumi, prodotti del grano, frutta, verdure. Eccellenze del “made in Puglia”, sempre più ricercate sui mercati nazionali ed esteri che, grazie ai diffusi e consolidati processi di qualità certificata, oggi rappresentano gli ambasciatori mondiali della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità e considerata dalla comunità scientifica l’antidoto più efficace alle malattie più diffuse del nostro tempo. Non solo gusto e salute: il settore agroalimentare può contribuire notevolmente alla crescita del Pil regionale anche dal punto di vista turistico: la buona tavola, i percorsi enogastronomici, l’ospitalità diffusa, un ambiente accogliente, diventano il veicolo per la valorizzazione dei nostri paesaggi e dunque per la promozione del territorio.
Non è un caso, dunque, che la Puglia risulti sempre più interessante e corteggiata negli appuntamenti di maggiore rilievo europeo che riguardano la ruralità e il turismo, come l’Agri Travel Expo 2017 di Bergamo. Nei tre giorni di rassegna (dal 17 al 19 febbraio) si è sviluppato un ricco programma (workshop, presentazioni e incontri B2B) nel quale le tematiche legate al turismo, all’agricoltura, alla sana alimentazione sono state approfondite grazie alla larga partecipazione istituzionale e commerciale da tutta Italia, dall’Europa e dal resto del mondo.
La presenza pugliese è stata caratterizzata da 22 espositori: 11 masserie didattiche e 11 produttori (dall’olio extravergine al vino, dal caciocavallo podolico alle mandorle, dai sott’oli alle confetture) in rappresentanza degli oltre 40 marchi che in etichetta esibiscono il bollino di qualità certificato dalla Regione “Prodotti di Puglia”.
E proprio grazie al sostegno della Regione Puglia, attraverso l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari, il pubblico di Agri Travel Expo ha potuto scoprire le masserie didattiche con i loro prodotti e le loro attività; letteralmente prese d’assalto anche da decine di scolaresche.
“Le masserie sono le miniere dei saperi e dei sapori della nostra terra – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Leonardo di Gioia – In queste strutture dotate di laboratori i ragazzi possono giocare con acqua e farina, sentire sotto le dita la pasta elastica e fare il pane, le focacce. Hanno la possibilità di assistere alla mungitura, di partecipare alla preparazione del formaggio, seguiti da personale competente, e di mangiare ricotta calda. Sono luogo di produzione, ma anche di formazione e di educazione alimentare, sia per gli operatori che per i consumatori di domani”.
“La presenza della Puglia nelle grandi fiere internazionali – prosegue l’assessore – è utile anche per promuovere alcuni elementi fondamentali che hanno ispirato il nuovo PSR: la diversificazione del reddito agricolo e l’impulso a alla qualità dei nostri prodotti, oltre che alla quantità. Nei prossimi giorni – annuncia di Gioia – partiranno i bandi per la nuova misura 6.4 destinata essenzialmente all’agriturismo e al turismo rurale”.
Gran finale alla fiera di Bergamo con le degustazioni nell’affollato padiglione della Puglia, a cura del consorzio TasteandTour in Masseria: particolarmente apprezzati i “ceci, patate, rape e ciecamariti (pezzetti di pane raffermo fritto)”. Decisamente senza rivali le polpette di vacca podolica fritte e al sugo.
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