BRINDISI – Dopo la prima serata dedicata a ” Frutta & bollicine”, le due famiglie Pugliese ed Anelli proseguono gli incontri finalizzati alla valorizzazione del territorio.
Ieri sera, sempre nella storica Enoteca Anelli, si è tenuto un alto evento denominato “Profumo di vendemmia”, nel corso del quale sono stati spiegati stata spiegati l’origine della vite, la differenza tra la vite europea e quella americana e sono state illustrate le tantissime varietà di uva da vino, alcune tipiche del territorio, quali malvasia, susumaniello, negramaro, fiano, di cui sono state spiegate sia le caratteristiche enologiche sia quelle qualitative e fitosanitarie. Si è parlato della doc Brindisi e dell’importanza delle tre varietà tipiche del Brindisino (negramaro, susumaniello e malvasia), con la testimonianza di Nonno Antonio Pugliese che ha anche raccontato come era diversa la vendemmia di un tempo rispetto a quella attuale. Tanti anni fa, infatti, si iniziava a vendemmiare verso la fine di settembre (20-21) settembre e si finiva verso i primi di novembre, perchè i vigneti erano molto più numerosi, la vendemmia era manuale ed anche perchè, soprattutto gli ultimi giorni, c’erano grosse difficoltà a causa del fatto che le fermentazioni non si avviavano e bisognava, quindi, attivarle riscaldando i mosti; e questo determinava il blocco della vendemmia per due-tre giorni. Si è parlato anche delle lunghe fermentazioni che consentivano di avere dei vini molto colorati, tipo inchiostro. Non solo. Nonno Antonio ha spiegato anche perchè Brindisi era famosa anche per i vini filtrati, quindi per la produzione di mosti ‘mutizzati’ che venivano utilizzati in tutta Italia per attivare la fermentazione di uve diverse. E’ stata, infine, spiegata anche la differenza tra le viti innestate e quelle franche.
Le varietà di uva sono state degustate, a cura della famiglia Anelli, con prodotti e vini tipici del territorio. E’ stata, infatti, fatta assaggiare ai presenti la bacca dell’uva di ciascuna varietà abbinata al vino di quel vitigno specifico, soprattutto rosati e bianchi provenienti da uve molto aromatizzate.
Oltre al Fiano, è stato degustato un susumaniello rosato, un primitivo, un negramaro ed infine la serata di degustazione si è conclusa con un moscato passito abbinato a dolci preparati dalla stessa famiglia Anelli ed altri, sempre del territorio, realizzati con marmellata di uva.