BRINDISI – Nostro compito è quello di ricostruire la verità dei fatti raccogliendo più versioni possibile; auspicabilmente rimanendo neutrali. A volte però restare neutrali risulta difficile, perché questa città insegue da anni sempre gli stessi fantasmi, consumando energie appresso a polemiche (in passato spesso sterili e strumentali) e focalizzando poco l’attenzione sulla costruzione di nuove occasioni di sviluppo.
Le accuse pesanti rivolte dal candidato Sindaco Roberto Cavalera all’indirizzo dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale (e della Regione) nel corso di una diretta Facebook non possono rimanere inascoltate e meritano visibilità ed approfondimento. Di seguito quanto affermato dal candidato dei moderati.
“Sapete perché i traghetti non vengono più a Brindisi? Vi faccio un esempio: c’è una linea Brindisi-Durazzo che non riesce a decollare. La distanza tra Brindisi e Durazzo è di 80 miglia, mentre da Bari a Durazzo è di 120 miglia, però l’armatore è costretto ad utilizzare il porto di Bari. E sapete perché? Perché noi non abbiamo un terminal: l’armatore non saprebbe dove far appoggiare i propri passeggeri. La notizia dell’altro ieri, fantastica, è che l’azienda che doveva realizzare quel terminal è fallita e nessuno ha intenzione di riattivare le procedure per farla assegnare ad un’altra azienda. Siamo davanti ad una politica ben precisa diretta all’affossamento del porto di Brindisi”.
Cavalera poi prosegue parlando della visita a Brindisi del magnate turco Robert Yildirim: “Voi avete seguito la vicenda dei turchi che sono sbarcati a Brindisi? Bene, la racconto perché è uscita su tutti i giornali. Intanto li ha ricevuti il Segretario dell’Autorità di Sistema Portuale. Era una delegazione importante che portava a Brindisi diverse centinaia di milioni di euro: avevano chiesto anche un po’ di riservatezza su questo incontro. Bene, questi signori non hanno fatto in tempo ad uscire dalla sede dell’Autorità portuale che si sono ritrovati sui giornali. Tra l’altro la riunione mi è stata rappresentata come fortemente imbarazzante perché non si sapeva cosa rispondere a degli imprenditori che sono i più grandi a livello mondiale in materia di porto e che volevano investire qui a Brindisi. Non si avevano le idee chiare: si è detto che quello era un porto industriale, che quindi tutto sommato c’era un’attività di transito di merci e di carbone. Bene, questi sono andati a Taranto, dove arriveranno una marea di soldi che noi abbiamo perso perché il porto di Brindisi deve fallire”.
Chiedendo lumi ai vertici dell’Authority in merito ai rilievi mossi da Cavalera, si è appreso che i delegati della Yildimir Holding originariamente dovevano fare visita esclusivamente al porto di Taranto: venuto a conoscenza di questa circostanza, il Presidente Ugo Patroni Griffi li ha però convinti a fare tappa anche nel porto di Brindisi. Ad accoglierli sarebbe dovuto esserci proprio il Presidente, ma un ritardo di un giorno nell’arrivo della delegazione turca non ha consentito allo stesso di presenziare, poiché impegnato nella fiera Transport&Logistic di Shanghai. Così, a ricevere il magnate turco ci ha pensato il Segretario Generale Tito Vespasiani.
In merito poi alla richiesta di segretezza dell’incontro avanzata dalla delegazione, il fatto che i rappresentanti della Yildimir Holding abbiano posato per una foto di gruppo appare come un controsenso. Ma al di là di questo, stupisce anche il fatto che Cavalera sembri a conoscenza di molti dettagli emersi nel corso della riunione: circostanza piuttosto strana dato che l’incontro era piuttosto ristretto.
Riguardo invece la vicenda dell’immobilismo sul nuovo terminal in costruzione denunciata da Cavalera, terminal bloccato per anni da indagini e sequestri, la situazione riportata dall’Authority è la seguente: vero è – come affermato da Cavalera – che la ditta costruttrice (facente parte di un’Ati) è fallita, ma non corrisponderebbe al vero il fatto che gli uffici dell’AdSP se ne stanno con le mani in mano. L’ente portuale, infatti, si è costituto in giudizio opponendosi alla sospensione del contratto pubblico prevista in questi casi dalla Legge Fallimentare: nella memoria dell’Authority si ribadisce che il completamento del terminal è urgente, pertanto viene chiesto che il contratto venga portato a termine da un’altra ditta partecipante.
Al netto delle considerazioni sulla veridicità o meno che gli armatori preferiscono Bari piuttosto che Brindisi nei collegamenti con Durazzo per via dell’assenza di un terminal passeggeri, sempre dall’ente portuale fanno sapere che Grimaldi – in merito al collegamento tra Brindisi e la Grecia – ha accettato finalmente di sostituire l’imbarcazione (datata) attualmente utilizzata con una di ultima generazione, e che la stessa compagnia potrebbe essere interessata a coprire proprio la tratta Brindisi-Durazzo per il traffico Ro-Ro.
Questo è quanto. Ai lettori trarne le conclusioni.
Andrea Pezzuto
Credo che una tavola rotonda con tutti i cittadini di Brindisi per metterli al corrente dei fatti è urgente.
Grazie