BRINDISI – Le prime 4 giornate sono andate, da domenica inizierà il campionato della Happy Casa: ma siamo certi che non si debbano rimpiangere le partite – di fatto – non disputate contro Torino e Pistoia e quella casalinga contro Venezia? Le prossime gare che attenderanno gli uomini di coach dell’Agnello, infatti, sulla carta non si presentano più semplici di quelle appena disputate: doppio impegno casalingo con Brescia ed Avellino, trasferta a Pesaro (davvero una signora squadra quest’anno), impegno casalingo con la Virtus e poi trasferta a Sassari. E allora, se non cambia l’approccio alle gare, se non cresce la fame dei giocatori, e se non cambia qualcosa anche nel roster, il timore è che il campionato di Brindisi inizierà dalla decima giornata. Tra precampionato e campionato, difatti, i biancazzurri non hanno ancora vinto una sola gara contro squadre della stessa serie: un dato che deve necessariamente allarmare, anche alla luce della qualità del gioco espresso dagli atleti brindisini.
Purtroppo pare proprio che qualche “difetto di fabbrica” sia insito al roster messo in piedi da Giuliani e Dell’Agnello. Barber non è un play puro, ma questa delle combo adattate in regia non è certo una novità di quest’anno. Diverso è il discorso dell’accoppiamento di Barber con gli altri esterni, ed in particolare con Suggs e Tepic: questa squadra, in estate, era stata costruita con l’intento di difendere forte e correre in contropiede. Ora, i giocatori scelti, al momento, non appaiono in grado di garantire una difesa fisica per 40 minuti, e ciò sia per ragioni di struttura fisica che di aggressività mentale. A ciò si deve aggiungere che nelle (ancora) poche occasioni in cui la squadra prova a distendersi in contropiede, l’istantanea mostra Barber sprintare con la palla ed i compagni ad inseguirlo arrancando: stante questa situazione, o Barber emula Dyson e si invola da solo a canestro (ma al momento non sembra avere la stessa esplosività e forza dell’ex Brindisi), oppure, come avviene nella maggior parte delle occasioni, è costretto ad attendere i compagni, con tutti i problemi che ne conseguono dall’attacco alla difesa schierata, dove Brindisi non pare eccellere.
Qualche speranza in più è lecito coltivarla invece per il settore lunghi: Lalanne, nella gara di ieri, pur con tutti i limiti che si trascina ancora dietro ha dimostrato di essere un potenziale crack per questo campionato. Il suo gioco fronte a canestro, evocato dal g.m. Giuliani in settimana, produce dividendi per se stesso e per la squadra, dato che questa soluzione apre il campo anche alle incursioni di Randle, più avvezzo a rollare dentro. Certo, il Randle visto fino ad ora non sembra poter garantire un bottino di punti particolarmente sostanzioso, ma qualcosina si inzia ad intravedere, e soprattutto inizia a delinearsi la logica sottesa all’acquisto in coppia dei due lunghi.
Una logica, l’acquisto di Oleka, sembra invece non averla, seppure vi sia da dire che dal rookie americano si chiedevano essenzialmente difesa e rimbalzi, qualità che al college assicurava maggiormente. Quella di Milano potrebbe essere stata la sua ultima partita con la canotta di Brindisi: la volontà della società sarebbe quella di acquistare un #4-5 perimetrale, che abbia caratteristiche di gioco differenti da quelle di Randle e, se possibile, che possa produrre punti, data l’asfitticità dell’attacco brindisino. E poi dalla gara di domenica dovrebbe ritornare in campo, dopo ben 8 mesi, anche Daniel Donzelli. Insomma, dalla prossima gara si potrebbe per davvero vedere un’altra Happy Casa, con la speranza che il campionato di Brindisi inizi effettivamente dal 29 ottobre.
Andrea Pezzuto Redazione |