La serie di semifinale per l’aggiudicazione dello scudetto di basket tra la Happy Casa Brindisi e la Virtus Segafredo Bologna vede gli emiliani avanti nella serie per 2-0 dopo le prime due gare svoltesi nel Palapentassuglia di Brindisi. Come spesso accade nei vari social si sono susseguiti diversi commenti e qualche sfottò naturale che accende, da sempre, il dibattito tra tifosi. Non è piaciuta (e condividiamo) un post davvero deplorevole di un tifoso biancoazzurro (poi scusatosi) che in una famosa ed apprezzata pagina di basket conosciuta a livello nazionale (La Giornata Tipo) si è lasciato andare ad alcuni post che nulla hanno a che vedere con chi vive a Brindisi la passione della palla a spicchi fatta di competenza, passione ma soprattutto di rispetto. Tanti i nostri tifosi che hanno da subito preso le distanze da quei post inappropriati e, nelle ore successive, la stessa La Giornata Tipo ha rilanciato un bel messaggio arrivato addirittura da coach Frank Vitucci.
Oggi, in uno dei gruppi più seguiti ed apprezzati del tifo organizzato brindisino su facebook (CURVA SUD BRINDISI BASKET) abbiamo avuto modo di apprezzare un lungo ed appassionato atto d’amore di Riccardo Celli che riprendiamo e poniamo alla lettura ed all’attenzione dei nostri lettori. Il modo più bello, intelligente e maturo di credere nei veri valori dello sport.
Per i tifosi come Riccardo ci sarà sempre spazio nelle pagine delle nostre testate perché è da questi spunti di riflessione che nasce la passione e la vera cultura sportiva.
Buona lettura!
“Ti amo anche quando vinci”. No, non è un errore di battitura o le parole di un uomo in preda ai fumi dell’alcool, ma è la sintesi perfetta di ciò che io e qualche altro malato come me prova. Marcelo Alberto Bielsa Caldera “el loco” o come tutti noi lo conosciamo Marcelo Bielsa, è uno tra i più grandi allenatori della storia del calcio, forse il più grande, una volta a Siviglia lesse uno striscione che recitava “TI AMO ANCHE SE VINCI”. Beh Marcelo come me che scrivo questo articolo o come tutti voi del resto, rimase quantomeno confuso da quelle parole. Come può un tifoso rinunciare alla vittoria, l’obiettivo, la speranza, che ogni uomo vuole raggiungere o provare quando guarda la sua squadra del cuore? La risposta è in una chiacchierata che “el loco “ ebbe qualche anno prima in Messico, in uno dei suoi innumerevoli viaggi nel Sud America alla ricerca di nuovi talenti, con un esiliato Basco. “Cos’è la cosa più importante per un uomo” chiese Marcelo, “essere amato senza condizioni” rispose l’uomo.
Ricordandosi quella conversazione, “el loco” capì tutto. Il tifoso è colui che tifa per la propria squadra, che la sostiene, che compra i biglietti per lo stadio e le magliette del suo giocatore preferito, ma quell’uomo che quella sera a Siviglia alzò quello striscione non era un tifoso ma molto di più!
Amare, amare la propria squadra a prescindere dal risultato ottenuto sul campo rasenta la follia, lo so, per noi italiani, Brindisini in particolare ed è una frase che al limite del T.S.O., ma questo a me e a qualche altro folle in giro per Brindisi poco importa.
Semifinale di Coppa Italia 2013/13 contro Siena, persa.
Prima serie scudetto 13/14 contro Sassari, persa.
Semifinale di Coppa Italia 14/15 contro Milano, persa.
Prima serie scudetto 14/15 contro Reggio Emilia, persa.
Prima serie scudetto 16/17 contro Milano, persa.
Finale Coppa Italia 18/19 contro Cremona, persa.
Prima serie scudetto 18/19 contro Sassari, persa.
Finale Coppa Italia 19/20 contro Venezia, persa.
Semifinale Coppa Italia 20/21 contro Pesaro, persa.
E la serie scudetto 2020/21 ? Ancora in corso, prima serie vinta, ora arrivati alla seconda ci troviamo sotto di due partite contro la Virtus Bologna, L’imperativo è vincere, a tutti i costi,, in tutti i modi, per provare a ribaltare la serie o quantomeno mantenere alto l’orgoglio della città, ma non per tutti noi, non per i malati, non per quelli come me.
Essere come me e come tanti altri a tifare Brindisi non è descrivibile, a grandi linee potremmo dire che è come il primo amore, ma questa volta è impossibile che finisca o che ti lasci con il cuore spezzato, questa volta il primo amore lo porti all’altare, ti ci sposi, vai a conviverci in una villa sul mare, ci fai due figli e ci prendi un cane e molto probabilmente chiederai di esserci seppellito accanto.
Brindisi è Davide contro Golia, la squadra della gente contro quelle dei fatturati, il Palapentassuglia contro i grandi palazzetti, Robin Hood che riesce finalmente a rubare tutto l’oro dei ricchi per darlo ai poveri.
Per me, mercoledì 2 Giugno contro Bologna, mio caro Brindisi, puoi fare ciò che vuoi, a me non importa, per nulla.
Perché tanto, io, ti AMO ANCHE QUANDO VINCI.
Riccardo Celli, malato Happy Casa Brindisi
Dario Recchia
C’è ne vorrebbero di Riccardo Celli nella nostra tifoseria! DIREI ALMENO 5000.Condivido pienamente il suo pensiero.Chapeao!