“I propagandisti della Asl di Brindisi”

La tanto esasperata e pubblicizzata carenza di personale all’interno della Asl di Brindisi che sta portando alla desertificazione sanitaria, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un grattacapo più articolato creato negli anni. Questo problema non è emerso dal nulla, ma è stato segnalato dettagliatamente in passato da questa organizzazione sindacale senza ricevere alcun supporto da parte di altri, troppo impegnati già all’epoca a tracciare sentieri con le briciole di pane tipo Hansel e Gretel per poi ritrovarsi con le scorciatoie facili di oggi.

 La mancanza di personale è il risultato di decenni di gestione influenzata da dinamiche malsane incentrate sugli interessi personalistici, in più, oggi, è diventato quasi uno slogan o uno specchietto per le allodole dove “la caccia” viene fatta usando strumenti che ingannano le “ingenue allodole” attirandole nella rete preparata dai cacciatori stessi. Questo clima ha creato un ambiente lavorativo tortuoso, compromettendo costantemente la missione aziendale e i suoi obiettivi. 

È evidente che ci siano gravi carenze di personale, ma è necessaria un’analisi approfondita, una riflessione collettiva su alcune ipocrisie evidentissime agli occhi di tutti, dove per assurdo controllore e controllato non dovrebbero mai incarnarsi in una sola persona, che poi è quello che per la legge italiana viene chiamato IL PRINCIPIO DI SEPARAZIONE. 

Come organizzazione sindacale, vorremmo conoscere, così, giusto per dirne alcune (sarcasmo), il numero di dipendenti che negli ultimi anni non sono stati ritenuti idonei per il proprio ruolo, o ancora, il numero di personale infermieristico che svolge mansioni amministrative in settori in realtà non previsti, oppure quali sarebbero i requisiti per assegnare il personale ai reparti ma soprattutto i criteri usati, considerando che alcuni reparti soffrono di carenze di personale mentre altri sono sovraffollati che neanche le carceri italiane.

Oggi vorremmo incarnare l’O.S. dei quesiti. 

Ad esempio, come mai i bandi per la Dirigenza Medica rimangono sempre senza candidati? Sarà che il clima di Brindisi è troppo umido o forse è dovuto ad un sistema che non promuove la qualità e l’efficienza, ma gli interessi personali “di chi se la canta e se la suona da solo”, tanto da ritrovarsi ormai con aule vuote che nemmeno il deserto del Sahara, perché la gente non ci casca più?

 

 Invitiamo la direzione strategica dell’Asl di Brindisi ad adottare un approccio innovativo basato su una nuova organizzazione aziendale, anche se questo cambiamento infastidirà sicuramente coloro che hanno dimenticato che la Pubblica Amministrazione non dovrebbe essere utilizzata per fini personali da alcune persone che non riuscirebbero neanche a trovare il segno dello scotch, figuriamoci dirigere o trovare soluzioni.

 Chiediamo all’Asl di Brindisi di avviare una revisione del personale e dei servizi, identificando e riducendo gli sprechi, facendo un quadro globale con le unità di personale assegnate e rimodulare il tutto con assegnazioni nei reparti più’ eque e non come ad esempio all’interno di Anatomia Patologica che pur non prevedendo la figura dell’infermiere ne ha ben 4 ma, ovviamente, nessuno (tranne noi) ha il coraggio di evidenziare “certe cose”. 

Se tutto fosse più bilanciato allora sì che si potrebbe contrastare la fuga dei pochi medici e infermieri rimasti, anche perché non vorremmo mai pensare che alcuni teatrini o articoloni visti e letti ultimamente siano scaturiti da un malessere dovuto all’arrivo del nuovo piano del fabbisogno, che ha evidentemente causato in alcuni questa evacuazione incontenibile di dissenso da dover esternare platealmente per forza.

Questa O.S. si sbaglierà sicuramente, ma non riusciamo a non pensare che se il prete all’omelia non ha più fedeli ai quali fare il sermone un motivo c’è, e quel motivo è l’incoerenza, perché i dipendenti della Asl di Brindisi ormai stanchi, non credono più alle favole per fortuna.

Ci auguriamo quindi che la direzione strategica non si faccia influenzare da queste sceneggiate che ormai lasciano il tempo che trovano e riorganizzi la disposizione del personale nelle strutture per efficientare tutti i servizi, perché già solo questo risolverebbe il buon 50% dei problemi dei presidi di Brindisi.

 Il Segretario Generale

               UIL FPL BRINDISI

    Gianluca Facecchia

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