10 maggio. Inizio ore 18.00. Accoglienza ore 17.45.

Sala convegni Coliving Nettare (Via Giudea, 33 – 72100 Brindisi)

IX Movimento

                        «è veramente un cavaliere senza macchia e senza paura 

                                                                                                                                    colui che difende la propria anima con l’armatura della Fede»                                           San Bernardo di Chiaravalle

Programma

Giacomo Carito e Giuseppe Maddalena Capiferro approfondiranno i temi legati alla presenza templare in Brindisi, presentando il volume di Cristian Guzzo,

I Templari, il regnum Siciliae e la Terra Santa. 

Tra normanni, svevi e angioini (secc. XII-XIV)

(Roma: Edizioni Penne e Papiri, 2018)

Sarà presente l’autore.

Il moltiplicarsi degli studi sui templari, e le recenti acquisizioni della storiografia, ci hanno consegnato una consistente messe di informazioni sugli insediamenti dell’Ordine rosso-crociato nel Mezzogiorno d’Italia. Questi approfondimenti altro non sono se non un’appendice necessaria per un più ampio processo di ricostruzione della storia del Tempio, che negli ultimi quarant’anni ha visto, quali illustri protagonisti, Marie Luise Bulst-Thiele, Alan Forey, Alain Demurger e Malcolm Barber. A tali capostipiti della ricerca templare si sono aggiunti giovani e validi studiosi, i cui lavori hanno contribuito in maniera determinante a derubricare le vicende di un Ordine che, a dispetto della sua breve vita, sembra aver lasciato un marchio indelebile nell’inconscio collettivo dell’Europa. La storia dei templari è ancor oggi capace di suscitare l’interesse non solo degli addetti ai lavori, ma anche di schiere di appassionati, il cui approccio al ‘meraviglioso’ ha contribuito in modo decisivo alla fortuna editoriale, ma non solo, dellaMilitia Dei. Il presente testo si propone di analizzare, basandosi sulle più recenti ricerche, la presenza dei templari nel sud della Penisola, alla luce dei suoi rapporti con la Terra Santa crociata. Analisi che non poteva naturalmente prescindere dall’approfondire le relazioni, talora conflittuali, talaltra di piena convergenza politica, intercorse fra l’istituto rosso-crociato e le dinastie insediatesi nelRegnum Siciliae, dai normanni fino ad arrivare agli angioini.

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