Il Brindisi perde 0 a 1 nell’esordio casalingo di serie D contro l’Ischia e lo fa dopo una partita deludente sotto tutti i punti di vista. Gli isolani sono considerati come una delle formazioni più accreditate a un ruolo da protagonisti di questo campionato e quindi le attese erano orientate a un match difficile per i bianco azzurri, ma come spesso si dice, perdere ci può stare ma è il come si perde che fa la differenza.
La formazione campana sarebbe potuta uscire dal “Fanuzzi” con un bottino largamente più ampio e solo grazie ad alcune parate del portiere brindisino Milan e diverse occasioni letteralmente divorate dagli ischitani il punteggio è rimasto tale. Questo è l’aspetto che più preoccupa la tifoseria brindisina, perché vedere una squadra che per novanta minuti non impegna il portiere avversario ma che invece subisce costantemente le ripartenze avversarie, quasi sempre in superiorità numerica è un campanello d’allarme che il tecnico Monticciolo non può non tenere in considerazione. È una questione attinente alla qualità dei giocatori e delle loro caratteristiche tecniche, oppure è qualcosa legato all’assetto tattico che l’allenatore vorrebbe creare ma che al momento non sta riuscendo a realizzare? Noi commentatori non possiamo sapere le reali motivazioni di queste difficoltà, ma l’augurio è che la squadra riesca a venirne a capo quanto prima possibile perché il girone H di serie D è già di per se tra i più difficili di tutta la categoria e affrontarlo con dodici punti di penalizzazione lo rende ancora più duro.
La società, dopo i grandi sforzi economici (che bisogna sempre tener presenti), deve far sentire la sua presenza e autorevolezza, la squadra deve fare fronte comune per superare le attuali difficoltà e la tifoseria deve rimanere fiduciosamente vicina a entrambe, perché solo così si potrà realizzare quell’impresa che la nuova proprietà si è posta come obiettivo: la salvezza.