BRINDISI – Il progetto esecutivo di restauro e di valorizazzione del Castello Alfonsino è stato realizzato dall’arch. Augusto Ressa, funzionario della Soprintendenza e direttore dei lavori che a breve interesseranno l’immobile. Tra gli elementi premianti previsti nella gara ci sono la celerità nella realizzazione dei lavori e le migliorie tecniche apportate al progetto redatto dall’arch. Ressa, che si dice curioso di visionare la proposta dell’impresa aggiudicataria.
“La gara è stata espletata e si è giunti all’aggiudicazione provvisoria: adesso bisogna aspettare i tempi tecnici per eventuali opposizioni delle altre partecipanti, ma per il momento non ve ne sono. Penso quindi che per la fine di dicembre si possa provvedere all’aggiudicazione definitiva e che da gennaio possano partire i lavori, per la realizzazione dei quali, nel bando, sono stati indicati 540 giorni. Tra le premialità previste, però, c’erano anche i tempi di realizzazione, quindi è possibile che l’impresa vincitrice possa terminare i lavori anche in un tempo minore”, spiega il funzionario, che passa poi ad elencare gli interventi più rilevanti previsti nel progetto: “Di interessante, intanto, c’è che ci sono dei fondi da spendere per questo castello. Il progetto prevede di rimettere in ordine le parti danneggiate, quali le coperture delle opere a corno, la pavimentazione in pietra, i comignoli, le porte, le finestre. Oltre a questi ripristini, ci saranno anche i restuari delle cortine murarie e dei bastioni, che ancora non sono stati definiti. Inoltre ci saranno interventi di ripristino provvisorio del muro crollato negli anni ’80, che chiude la darsena interna verso il mare aperto, così come della rampa che parte dall’opera a corno e che veniva utilizzata per portare sulle cortine i cannoni. Oltre a ciò, c’è poi il progetto che riguarda l’illuminazione, che non sarà solo tecnica ma anche d’accento delle architetture: ciò vuol dire che potrà essere diversificata a seconda dell’uso del castello. Infine, abbiamo inserito una parte di multimedialità per le visite, così da garantire un minimo di apparato di conoscenza per i visitatori”.
La problematica che si staglia all’orizzonte, però, è sempre la medesima, ovvero la gestione dell’area, perché il rischio è che il castello possa tornare alla mercé dei vandali, proprio come accaduto dopo i lavori effettuati qualche anno fa: “L’Amministrazione Comunale deve indicare come intende muoversi e con chi: non si consegna un immobile demaniale a chi non si avvale di un piano di sostenibilità economica. Altre amministrazioni hanno ricevuto dal Demanio la consegna degli immobili perché avevano le idee chiare su come operare, anche attraverso partenariati. Il Comune non può fare bandi senza avere la titolarità dell’immobile: oltre alla individuazione della destinazione d’uso deve dunque predisporre un dettagliato piano gestionale ed indicare i canali di finanziamento; se non c’è questo, l’immobile non viene consegnato. Noi, comunque, individueremo uno spazio al piano terra dove garantire un presidio all’interno del castello, anche se l’ambiente è talmente vasto e così isolato che può avvenire di tutto. Ecco perché quel luogo deve vivere 24 ore su 24, ma purtroppo non è una cosa facile. Parliamoci chiaro: non si tratta di un semplice castello o di una chiesa, ma di una vera e propria cittadella; si tratta di un’area spropositata”.
Andrea Pezzuto Redazione |
Bella l’idea dell’illuminazione, peccato che il Castello non abbia nessuna fornitura elettrica!
Magari si potrebbe sopperire all’azione dei soliti vandali, cercando di avere presenza sul posto da parte degli enti interessati, coinvolgendo anche le varie e numerose associazioni di volontariato, o no???