BRINDISI – Nell’agosto scorso avevamo chiesto al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, di chiarire nello specifico alcuni suoi dichiarati intenti, ottenendo solo una insofferente e a tratti stizzita reazione.
Nel frattempo il Presidente ha dichiarato pubblicamente quanto segue:
“Brindisi è ideale, per un impianto a basso impatto ambientale (small scale) e che potrebbe servire sia al rifornimento delle navi che dell’autotrazione. Tale impianto potrebbe attrarre nuovo traffico, contribuire a ridurre le emissioni, inserirsi sulla costituenda rete nazionale dell’Lng, contribuire alla riconversione industriale della città e al suo passaggio alla Blue economy. Io penso che si possa e si debba realizzare. Ove la collettività brindisina condivida i vantaggi. Che a me sono evidenti, ma ritengono debbano essere adeguatamente comunicati ed illustrati dalle istituzioni brindisine”.
I vantaggi di cui parla Patroni Griffi presuppongono la realizzazione di un impianto di tutto rispetto, sicché toccherebbe all’autorità portuale illustrarne i dettagli con una adeguata informazione alle istituzione locali e alla intera comunità cittadina perché possano esprimere motivate valutazione sugli indicati benefici.
Ma oltre alle informative tecniche sull’impianto e sul luogo dove questo dovrebbe sorgere, chiediamo al Presidente se l’impianto che si propone di realizzare a Brindisi riguarda solo la nostra realtà o rientra in un progetto strategico che coinvolge anche il porto di Bari il quale, notoriamente, ospita un traffico crocieristico d’importante rilievo.
Nella stessa intervista si afferma inoltre che è definitivamente escluso il porto interno da tale traffico “in considerazione del gigantismo che connatura il mercato crocieristico” e si precisa che “il porto interno va benissimo per il segmento delle Luxury Cruises e per i mega yacht”. Nel contempo lancia l’idea di usare come accosto la banchina oggi assegnata in uso alle Nazioni Unite per meglio “sviluppare pacchetti fly&cruise che oggi rappresentano circa il 22%”. Si tratta di un’idea di sviluppo accettabile ma occorre considerare che il settore delle crociere di lusso richiede maggiori attenzioni poiché è costituito da una clientela più esigente che pretende maggiori e migliori servizi e, quindi, strutture adeguate. Sorprende però che nel Piano Triennale OO.PP. 2019/2022 non vi sia traccia di lavori che possano soddisfare tali esigenze.
Per quanto riguarda l’ipotetico approdo nel porto medio ci chiediamo se nel lanciare tali idee/proposte il presidente Patroni Griffi abbia verificato preventivamente la disponibilità del Ministero della Difesa (proprietario della base) e delle Nazioni Unite (che ne è fruitore). In assenza di queste precauzionali verifiche ogni affermazione che riguarda tale ipotetico accosto appare solo come mera enunciazione.
I riferimenti di Patroni Griffi sulle difficoltà di operare a Brindisi per le continue contestazioni (forse giustificate da dure esperienze subite dalla comunità cittadina), non vorremmo che diventassero un alibi per non adottare provvedimenti concreti a favore del porto di Brindisi.
Infine gradiremmo conoscere il pensiero del Sindaco Riccardo Rossi su tali argomenti auspicando una sua incisiva presenza sulle tematiche portuali poiché gran parte dell’economia cittadina dipende dalla vitalità del nostro porto. Chiediamo, inoltre, al Sindaco quando procederà alla sostituzione del rappresentante del Comune nel Comitato di Gestione dell’ASP del MAM in quanto l’attuale rappresentante, l’ing. Gianluca Cuomo, presta servizio da tempo presso altro comune.
Per concludere auspichiamo che si possa notare quanto prima quella desiderata discontinuità col passato e che si facciano con l’ormai necessaria urgenza le tante cose che sinora non sono state fatte.
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