“Il giorno del ricordo”, spettacolo teatrale “Once upon a time, when pigs were swine” al teatro Sociale

FASANO – “Once upon a time, when pigs were swine” (C’era una volta, quando i maiali erano suini-porci) è lo spettacolo di teatro-danza che sarà messo in scena venerdì 10 febbraio al teatro Sociale (Fasano) alle ore 9.30 del mattino dalla compagnia di danza “Equilibrio dinamico” diretta da Roberta Ferrara.

Lo spettacolo, coreografie e set concept dello spagnolo Marco Blázquez, è l’iniziativa messa a punto dal Comune di Fasano, che ha voluto coinvolgere le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio ne “Il giorno del ricordo”, la giornata nazionale che cade ogni 10 febbraio istituita in Italia nel 2004 in memoria di tutti gli infoibati fra il 1943 ed il 1947: cittadini italiani di Istria, di Fiume e della Dalmazia uccisi (si parla di migliaia di vittime, fra le 5mila e le 12mila) dalle truppe comuniste di Tito e gettate nelle locali cavità carsiche (tra loro anche Pasquale Guarini, carabiniere di stanza a Gorizia, che da Montalbano – frazione di Fasano – dov’era nato, si trovava lì a lavorare nell’Arma).

Il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria e gli assessori, con una lettera co-firmata inviata nei giorni scorsi alle scuole, hanno invitato a vedere lo spettacolo una rappresentanza di studenti e studentesse “per ricordare le vittime di stragi inaccettabili e per riflettere sulle ragioni che inducono i governi totalitari – si legge nella missiva – ad atti imperdonabili e umanamente incomprensibili”.

Quest’anno è il 70° anniversario del “Trattato di Parigi”, sottoscritto proprio il 10 febbraio del ’47 (da ciò la scelta del 10 febbraio per celebrare “Il giorno del ricordo”) che decretava, tra l’altro, il passaggio all’allora Jugoslavia delle terre italiane di Fiume, Istria e del Carso goriziano e triestino.

L’Amministrazione comunale di Fasano vuole, quindi, celebrare le vittime delle foibe, ricordando anche una giovane donna, Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana catturata dai partigiani, violentata, torturata, uccisa nel ’43 e gettata nella foiba ad Antignana (attuale Comune croato) dov’era stata portata in una sede scolastica e seviziata (fu legata ad un tavolo con delle corde e violentata a turno da 17 torturatori).

Lo spettacolo che sarà messo in scena il 10 febbraio a Fasano, al teatro Sociale, è il racconto delle brutture quotidiane (lette su un giornale dal protagonista della coreografia) a testimonianza del male che si perpetua nei secoli e che viene raffigurato, nello spettacolo, con le maschere a forma di testa di maiale.

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