MELFI – Il giudice civile Gianmarco Galiano, arrestato giovedì scorso a Brindisi, insieme ad altre cinque persone, nell’ambito di una indagine coordinata dalla procura di Potenza per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia in videoconferenza con il gip di Potenza Lucio Setola. La scelta di non parlare pare sia dovuta alla necessità da parte del suo difensore, l’avvocato Raul Pellegrini del Foro di Foggia, di avere un quadro
delle contestazioni prima di rispondere alle domande. Oltre a Galiano, ristretto nel carcere di Melfi, si sta procedendo agli interrogatori delle altre due persone per le quali è stata disposta la misura cautelare in carcere: il commercialista Oreste Pepe Milizia, ritenuto il braccio destro di Galiano, e l’imprenditore dei surgelati Massimo Bianco.
A partire da domani, invece, si procederà con gli interrogatori degli altri tre arrestati posti ai domiciliari: l’ex moglie di Galiano, l’avv. Federica Spina, la presidente dell’ordine degli Ingegneri di Brindisi Annalisa Formosi, ex moglie di Pepe Milizia e l’avvocato Francesco Bianco, cugino di Massimo.