Comune di Brindisi

Ho già espresso il compiacimento per la nomina dei tre sub commissari nominati per collaborare, unitamente  con il dr. Santi Giuffrè, alla lunga gestione amministrativa del Comune di Brindisi, immaginando che, in questa prima fase, utile ed opportuno appare non interferire minimamente nel lavoro di studio prima e di operatività dopo che l’Organo prefettizio  dovrà porre in essere nelle funzioni e compiti affidati.                                         Naturalmente, tralasciando le decisioni che appartengono esclusivamente al suddetto Organo, come per esempio l’assegnazione delle nomine dirigenziali  e le conseguenti  determinazioni  dei  settori,  non può  essere considerata interferenza la significazione  ai gestori  dell’ente comunale la eventualità , per non dire certezza, su uno dei primi atti, se non il primo, adottato dal Commissario Dr. Santi Giuffrè, che viene ritenuto non in linea con la normativa.

Si  tratta della deliberazione n. 5, assunta il giorno 8 giugno 2017 con i poteri  della Giunta municipale,  dal Pref. Dott. Santi Giuffrè  con la quale è stato prodotto ricorso innanzi al Tribunale di Brindisi – Sez. Lavoro-, con la nomina di due legali interni  all’Ente, avverso giudizio di dipendente comunale ritenuto leso dalla  infondatezza della istanza di rimborso somme avanzata dal Comune.  Dalla lettura della succitata delibera, indicata nel sito ufficiale dell’Ente, è rilevabile che,  liquidata nel mese di febbraio c.a. la rilevante somma alla dipendente, a distanza di pochi giorni (16/3/2017) segue la comunicazione dirigenziale del procedimento teso al recupero delle somma indebitamente liquidata, come richiamata nella nota del Collegio dei Revisori,  a titolo di indennità alla dipendente quale componente……     Tanto premesso e superando  la segnalazione, al momento,  dei  numerosissimi decreti ingiuntivi, cui l’Ente ha provveduto ai relativi pagamenti  senza opposizione, costituendo in tal modo debiti fuori bilancio, in questa sede è avvertita la sola esigenza, per l’uso ritenuto opportuno, di rammentare che la Procura Generale della Corte de Conti  ha rammentato gli obblighi degli amministratori degli Enti Locali della segnalazione dei danni erariali, fermo restando l’azione della messa in mora ai sensi del c.c. nei confronti  dei percettori di somme indebite.




E’, poi, un vero controsenso affermare nella relazione alla delibera in oggetto  “in attesa di notizie e documentazione degli Uffici interessati per supportare la difesa dell’Ente”…….Ma scherziamo? Quale documentazione gli Uffici devono produrre? Evidentemente il Commissario non conosce le otto pagine scritte al riguardo, su incarico della già sindaca, dal blasonato segretario generale che, personalmente interessato alla questione insieme ad altri dipendenti, ha già fornito il proprio pensiero  favorevole alla erogazione delle somme in parola, peraltro, già liquidate ancor prima del parere del Collegio dei Revisori  e con la sottoscrizione del parere contabile della responsabile del settore finanziario che ha ritenuto, invece,  senza evidenziarne le ragioni,  rinunciare alla somma stabilitale.

La questione ha bisogno di un vigorosa  azione per riportare sui binari della legittimità, oltre che del buon senso amministrativo, i fatti di cui sopra e con la circostanza si appalesa utile procedere all’avvio degli atti, evitando incresciose segnalazioni di inadempimento agli Organi di controllo, relativi al doveroso recupero di somme indebitamente erogate al personale di ogni ordine e grado del Comune.  Solo a mo’ di esempio, si rammenta che è intollerabile ed appartiene, oggi,  alle responsabilità commissariali  l’assenza di provvedimenti, a seguito della lettera di avvio del procedimento da parte dell’Ufficio di Gabinetto dell’allora sindaca, per il recupero di € 200 mila relativi all’”ARO 2“, come non trova  giustificazione   la mancata messa in mora per le somme indebitamente erogate al personale singolarmente indicato e con l’importo dovuto agli oltre  70 tra dirigenti,impiegati e tecnici del Comune che i Revisori dei Conti hanno accertato dover restituire  per quasi 750 mila euro a titolo di incentivi non dovuti e per i quali nessuna procedura di recupero  risulta attivata. E’ però giusto sottolineare che con la busta paga di alcuni mesi addietro (febbraio) è stata liquidata la somma aggiuntiva per  dirigenti e funzionari di circa € 213 mila considerata “spesa corrente” (vi è confusione concettuale nella definizione di spesa corrente) e  liquidata con procedura ritenuta regolare (da chi?) via mail dall’Ufficio ragioneria in unica soluzione  ad ogni singolo interessato  e con comunicazione  alla privata società che gestisce le buste paga dei dipendenti dell’Ente.  Ed infine non può sottacersi, nelle more delle decisioni riguardanti gli affidamenti dirigenziali, la urgente necessità della rivisitazione della determina n. 27 del 19/01/17, con la quale il responsabile del settore Risorse Umane ha preso atto, per l’esercizio in corso (e per quelli precedenti?) della collocazione in aspettativa di funzionari tecnici di categoria D a seguito di accettazione di incarico dirigenziale.

Dr. Franco Leoci

 

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