SAN VITO – L’Enfiteusi è un diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui riconosciuto e disciplinato nel nostro ordinamento. L’enfiteuta ha facoltà di godimento pieno sul terreno, ma con l’obbligo di migliorarlo e di pagare un canone annuo.
Sebbene il rapporto enfiteutico abbia conosciuto grande diffusione in epoca feudale, e lentamente abbandonato in seguito alla riforma agraria, è tornato alla ribalta dopo che diverse centinaia di famiglie di San Vito, San Michele e Latiano si sono viste richiedere i canoni dai proprietari, nonostante tutti i miglioramenti effettuati, anche sui terreni su cui oggi sorgono abitazioni. L’enfiteusi perpetua si tramanda così di generazione in generazione. Una vicenda particolare che in molti casi è rimasta irrisolta per secoli.
Oggi la questione ha assunto una tale portata da mettere in difficoltà molte famiglie e il settore agricolo di una città intera come San Michele Salentino. L’enfiteusi sta bloccando in questo modo anche la compravendita di terreni e abitazioni su vaste aree della provincia brindisina. Numerosi sono i casi in cui molti acquirenti stranieri non acquistano terreni e abitazioni delle nostre campagne perché persiste il rapporto enfiteutico.
Sulla scia di quanto già approvato dai consigli comunali di San Michele e Latiano, il Movimento 5 Stelle di San Vito dei Normanni tramite il portavoce Marco Ruggiero, supportato dal Comitato No Enfiteusi, ha presentato un ordine del giorno per sollecitare Regione, Parlamento e Governo ad intervenire celermente sulla questione per richiederne l’abolizione o l’affrancazione equa e non penalizzante per i conduttori.
L’ordine del giorno sarà discusso durante la seduta di Consiglio Comunale convocata per lunedì 18 marzo alle 16:30.