Il M5S rivendica il diritto ad avere un’Autorità Portuale dotata di autonomia amministrativa, nonché di bilancio e finanziaria nei limiti previsti dalla legge

Nel Corso di Formazione del Gruppo Territoriale del Movimento 5Stelle di Brindisi è stato affrontato il problema del Porto di Brindisi.

Dopo una entusiasmante relazione sulla storia del Porto e quindi di Brindisi, tenuta con cura dal nostro Fabrizio Maltinti, si è aperto un acceso dibattito che ha portato alle conclusioni di seguito riportate.

Il Movimento 5Stelle rivendica il diritto ad avere una autonoma Autorità Portuale dotata di autonomia amministrativa], nonché di autonomia di bilancio e finanziaria nei limiti previsti dalla legge. Ad essa dovranno essere attribuite le funzioni in precedenza svolte dall’Autorità marittima. :

Pianificazione territoriale dell’ambito portuale. Il piano regolatore portuale, adottato e approvato dal Comitato di Gestione portuale previa espressione di parere del comune e della regione interessati, nonché del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, specifica gli obiettivi, le previsioni, gli elementi, i contenuti e le strategie dello scalo marittimo, delineando anche l’assetto complessivo delle opere di grande infrastrutturazione; Indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle altre attività esercitate nel porto, individuando le strategie di sviluppo delle attività portuali e gli interventi nella garanzia del rispetto degli obiettivi prefissati, anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle attività in questione ed alle condizioni di igiene del lavoro;

Manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell’ambito portuale, compresa la manutenzione per il mantenimento dei fondali, previa convenzione con il Ministero dei lavori pubblici. Affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale, non strettamente connessi alle operazioni portuali;

Amministrazione delle aree e dei beni del demanio marittimo compresi nell’ambito della circoscrizione territoriale.

Il piano di sviluppo del Porto deve considerare e mantenere la sua funzione come gateway con funzioni di corridoio lato mare e autostrada del mare verso l’Est Europeo per il trasporto ro-ro e ro-pax, per il traffico containers e rinfuse e come terminal crocieristico e passeggeri. A tal proposito si richiede l’attracco delle navi crociera nel porto interno in modo tale da far “gustare” al turista la città, a beneficio, anche, del commercio locale e lasciando le navi traghetto con gli attracchi attuali.

E’ indispensabile lo sviluppo della cantieristica navale e di quella di imbarcazioni da diporto e di tutte le filiere connesse; è importante la cantieristica se vogliamo un Porto Green, cantieristica sino ad oggi ostacolata.

E’ importante l’elettrificazione delle banchine fornita da fonti rinnovabili. In un Porto Green è indispensabile la qualificazione dei servizi, oggi profondamente carenti, per quel che riguarda il traffico commerciale e turistico.

La realizzazione del deposito costiero GNL è la negazione di un Porto Green e, in primo luogo, dello scalo intermodale ferroviario e della logistica portuale. Non ci riferiamo, evidentemente, alla distanza dei 30 metri disposta dalla legge anche perché una condotta GNL passerebbe, assurdamente, sotto i binari.

Il Porto di Brindisi ha le condizioni ideali per lo sviluppo dello scalo intermodale e della logistica

Il deposito costiero non rende attrattivo il Porto di Brindisi sia per l’impatto visivo e i rischi di incidenti rilevanti che creano le gasiere, le bettoline, la movimentazione e lo stoccaggio del gas liquido, sia per la presenza di una torcia a terra e una di 47 metri.

Noi siamo per lo sviluppo dei cantieri navali, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e della logistica portuale.

                                                Antonio Turco – Responsabile Formazione GT Brindisi

 

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO