“Il Miles Gloriosus”, al Verdi il soldato vanesio di Plauto

Il Miles Gloriosus” è una delle commedie più antiche di Plauto, scritta tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C., uno dei periodi in cui Roma era ammirata per le vittoriose imprese sui campi di battaglia. Il fortunato capolavoro di comicità arriva al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi martedì 8 febbraio alle ore 20.30 nella versione della Compagnia del Sole. La scrittura di Marinella Anaclerio con protagonista Flavio Albanese porta in scena il soldato vanaglorioso noto per le sue singolari vanterie: un conquistatore immaginario di nemici e di donne, prontamente smentito dalle vicende dell’opera.

Biglietti disponibili online su https://bit.ly/3tSgDmK e in botteghino secondo le giornate e gli orari di apertura abituali, ore 11-13 e 16.30-18.30. Il giorno dello spettacolo, ore 11-13 e 19-20.30.  Ingresso consentito solo con Green Pass Rafforzato e utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2.

Pirgopolinice si crede fratello d’Achille, superiore a Marte, ineguagliabile sui campi di battaglia grazie alla prestanza fisica e al coraggio, inarrivabile per bellezza e irresistibile seduttore, nipote di Venere e pertanto vittima della propria avvenenza, conteso da tutte le donne che lo incontrano e lo assediano con bramosia: l’armigero millantatore si invaghisce della cortigiana Filocomasio sottraendola all’innamorato Pleusicle. Il servo Palestrione escogita una beffa per far ricongiungere i due amanti, ricorrendo alla complicità della meretrice Acroteleuzio che si finge innamorata del soldato. Pirgopolinice, mosso dalla sua stessa vanità, cade nel tranello e la sua vanagloria lo lascerà solo, deriso e bastonato.

Il soldato fanfarone ha una divisa, dunque un potere, e molti soldi, che dispensa generosamente per soddisfare le sue debolezze. Do ut des. Ha rapito la giovane Filocomasio e ammorba chi lo circonda millantando senza posa meriti e imprese. Tutti fingono simpatia e perfino amore nei suoi confronti pur di ottenere da lui mance e incarichi, tutti pronti a improvvisare vere e proprie recite in favore del credulo pavone, ma ostentando a loro volta la capacità di sostenere il ruolo stabilito: l’amico fidato, il servo fedele, il vicino premuroso, la fidanzata amorevole. L’archetipo del soldato spaccone rimanda ad altre in figure emblematiche come Capitan Fracassa, Spaventa, Cyrano de Bergerac, Don Chisciotte, Brancaleone, nel passaggio dalla commedia classica a quella dell’arte fino alla moderna commedia all’italiana, nella lunga tradizione comica di un mito senza tempo che si incarna nei secoli in molteplici personaggi-maschera un po’ vigliacchi, un po’ ingenui, a volte astuti, dotati di notevoli capacità espressive mimiche e linguistiche.

«Il miles rappresenta tutti i prepotenti apparentemente forti e abbastanza vigliacchi – ha detto Marinella Anaclerio –Quelli che usano la forza e il plagio per arrivare al potere e utilizzano la bugia a loro volta sono vittime di questo stesso atteggiamento, perché, essendo vanagloriosi, sono i primi a essere sensibili all’adulazione. Per questo ho usato come sottotitolo del testo una frase di Montaigne che dice: “Gli adulatori sono simili agli amici come i lupi ai cani”».

Da cinico commediante, Plauto racconta di gente che, non vedendo in giro molti ideali per cui valga la pena di essere coerenti, cerca di sopravvivere e di divertirsi. Ed è questo piacere dell’attore, questo gusto per la citazione teatrale sempre in agguato nel testo, che permea la messinscena corale della Compagnia del Sole. La struttura linguistica delle commedie di Plauto è incredibilmente varia: parti in prosa, recitativi ed “arie”, diverbia e cantica plautini, dei quali le partiture sono andate perdute. Marinella Anaclerio ricostruisce questa ricchezza attraverso una drammaturgia che nasce già come proposta di regia, forzando in alcuni casi i tratti di un personaggio in funzione della efficacia generale del testo.

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