VIDEO – Il ministro Del Rio a Brindisi, tra riforma, portualità e Ferrovie Sud Est

BRINDISI – “Il 4 dicembre è una giornata di democrazia che deve essere serena, che deve essere concentrata sulle domande dei quesiti referendari”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, nell’ambito della iniziativa “Le riforme che cambiano l’Italia. Trasporti, logistica, infrastrutture e codice appalti’, è il titolo dell’iniziativa organizzata dai parlamentari del Partito Democratico e dal Comitato BrindiSi può, nel Grande Albergo Internazionale di Brindisi

“Ci aspettiamo che gli italiani – ha aggiunto – si informino  sempre di piu’ e che prendano serenamente la loro decisione, tra il Si’ e il No, sapendo che la nostra Costituzione merita in ogni caso, e qualunque sia l’esito, di essere conosciuta, amata e rispettata”.

Rispetto alla questione porti, Delrio ha detto: “Non ci sono Autorità portuali minori. Il porto di Brindisi ha la stessa dignità’ del porto di Bari. Sono autorità di sistema. Significa che non c’e’ chi comanda e chi ubbidisce, hanno la stessa dignità anche nel Consiglio di amministrazione. Il presidente rappresenta l’Autorità centrale governativa. I porti sono un bene della citta’, ma vanno governati in un’ottica nazionale”. Il ministro ha anche affermato che Brindisi avrà un ruolo nella nuova governance: “Sarà paritario a quello di Bari”.   Rispetto alla richiesta degli operatori portuali salentini che hanno invocato una maggiore visibilità nel nuovo management: “Terremo presenti – ha detto – tutte le professionalità dei territori. Anche se ci sono italiani che gestiscono il porto di Singapore. L’importante è che si sviluppi lavoro ed economia, quindi occupazione. Di ciò ha bisogno questo territorio”.

Per le Ferrovie Sud Est, invece, a detta di Del Rio “c’è un problema di legalità, di malfunzionamento dell’azienda. Con il commissariamento abbiamo risolto molti problemi, con Ferrovie dello Stato si risolveranno anche problemi di qualità del servizio. Anzi andiamo verso il potenziamento del servizio su ferro. Quando abbiamo preso in mano questa azienda (la Fse) abbiamo voluto sollevare innanzitutto un problema di legalità. Se non c’è legalità non c’è sviluppo”.

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