Apprendiamo dagli organi di stampa le ultime posizioni del Sindaco Rossi sulle opere portuali.
Siamo seriamente preoccupati da come si liquidino “non a breve scadenza” anche opere fondamentali, quali i banchinamenti di Sant’Apollinare, soprattutto tenendo conto della tempistica media di tutte le opere portuali in Italia.
Proprio sui banchinamenti di Sant’Apollinare (collegata ai dragaggi ed alla tanto discussa cassa di colmata) occorre soffermarsi.
Tale opera ridisegnerà il porto e ne determinerà il futuro.
Ora più che mai la voce di una comunità arriva forte (o la si fa arrivare) sui tavoli ministeriali dove si decidono finanziamenti e fattibilità, quindi ci auguriamo che nessuno speri in fallimenti delle opere, con il solo effetto di sottrarre importanti fondi ed opere al territorio, al sol fine di legittimare accuse e polemiche volte alla mesa al bando di responsabili da individuare.
Le lotte di potere non ci interessano, ci sta a cuore solo lo sviluppo di Brindisi.
Il punto è uno. L’amministrazione deve dire a chiara voce se vuole o non vuole le banchine a Sant’Apollinare.
Sulle opere che possono essere subito cantierizzate, compresa la stazione marittima, si esca da un ricorrente atteggiamento bipolare. Non può dirsi di volerle immediatamente per poi, nelle conferenze di servizi e nelle sedi istituzionali, affermare che tutto deve passare attraverso lo strumento urbanistico del piano regolatore del porto (vedasi vicenda varchi doganali).
Non deve sfuggire che, in tale ultima ottica, ogni opera non potrà mai essere immediata, si deve passare da una variante o dal nuovo piano regolatore del porto, con tempi certamente non brevi.
Nessuno ha mai negato che l’area ex Pol sia fondamentale per la retroportualità, ma si dica in maniera chiara che destinazione si vorrà dare per partire poi immediatamente con le bonifiche.
L’area extra Schenghen va migliorata, senza fare ricorso ad opere impattanti ed importanti al di fuori del PRP, e sul punto ci pare che anche l’autorità di Sistema Portuale condivida tale esigenza.
Ci sorprende che si continui a parlare di “piccole” navi da crociera da far attraccare nel porto interno. Tale visione sembra ormai miope, anacronistica (le navi in cantiere sono tutte oltre i trecento metri di lunghezza) e lontana della normativa vigente (a decidere se entrare o meno nel porto interno, in condizioni di normalità, è il Comandante della nave e non Capitaneria, Autorità di Sistema o Enti locali; purtroppo anche le navi c.d. “piccole”, spesso in passato, si sono fermate fuori dal porto interno).
Le nostre proposte sono e devono essere legate al banchinamento di Sant’Apollinare.
Alla condivisione di tale progetto dovrebbe seguire un impegno dell’Autorità di Sistema Portuale alla bonifica e valorizzazione dell’area archeologica retrostante ed al restauro di Palazzo Monticelli come sede museale, con l’ulteriore impegno di rendere fruibile l’area a tutta la cittadinanza. Si avvi subito un dialogo in tal senso.
Sull’area ex Pol, l’Autorità di Sistema Portuale punti immediatamente al partenariato tra pubblico e privato ed avvii un concorso di idee ovvero un bando di manifestazione di interesse.
Infine, tenendo conto dei finanziamenti disponibili, proponiamo alla Città, all’Amministrazione Comunale ed all’Autorità di Sistema Portuale che sia il Capannone ex Montecatini ad ospitare la nuova Stazione Marittima Crociere, tale struttura si affaccia sia sul sito ove dovrebbero esser poste le future banchine di Sant’Apollinare sia sul seno di Levante del porto interno. Tale soluzione sarebbe non impattante, a zero consumo del suolo, farebbe risparmiare notevoli risorse ed avvicinerebbe i passeggeri da Costa Morena al cuore della città.
I Consiglieri del M5S
Gianluca Serra
Paolo Antonio Le Grazie
Tiziana Motolese