BRINDISI – Il Comitato non si scioglie. Anzi da Brindisi, dove si è registrata la più alta percentuale per il NO in Puglia, arriva al Paese, agli altri Comitati per il No a difesa della Costituzione, la decisione di mantenere vivo e in azione tale organismo provinciale, composto da cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, partiti e pezzi di sindacato. C’è molto da fare: seminari e confronti sull’attualità e la necessità della Costituzione, attuata e da attuare, da avviare ovunque, nelle piazze, e nei luoghi di lavoro per la democrazia e i diritti sociali e di partecipazione, per il diritto fondamentale alla salute, per l’ambiente, per la scuola pubblica, per il lavoro dignitoso e sicuro specie in questo martoriato Mezzogiorno d’Italia.
L’esito del referendum del 4 dicembre scorso non poteva essere più chiaro di come è stato: non ha vinto questo o quel partito né questo o quel Comitato dal momento che il vero vincitore è stato il popolo italiano che, recandosi in massa alla urne, ha riscoperto la partecipazione democratica come linfa vitale della nostra democrazia e, col suo corale “No” a una riforma sbagliata, ha riproposto con forza i principi e i valori della Carta costituzionale che all’art. 1 fonda la Repubblica sul lavoro e all’art. 5 afferma che la legislazione dello Stato deve rispettare le “esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
Se fosse passata la riforma del governo Renzi la politica nazionale sarebbe diventata più debole con i più forti e più forte con i più deboli e il territorio di Brindisi non sarebbe stato più in grado di respingere (come di recente è avvenuto per il rigassificatore) irresponsabili attacchi all’ambiente e politiche locali al servizio di interessi estranei a quelli della nostra comunità.
Ringraziamo tutti coloro che a Brindisi e nei comuni della provincia si sono generosamente adoperati per rendere possibile il lusinghiero e massiccio successo del “No” che nel nostro territorio è stato registrato. In particolare va segnalato come carico di speranza lo straordinario contributo del voto giovanile che segue lo splendido attivismo durante la campagna referendaria di tanti ragazze e ragazzi. Ma sappiamo bene che l’esito del referendum, pur costituendo una pronuncia di grande valore per le sorti della nostra democrazia, non risolve i problemi dell’intero Paese e ovviamente neppure quelli della nostra città e della nostra provincia.
Il successo del “No” può e deve essere un punto di partenza per la promozione di politiche di autentico rinnovamento capaci di prendere concretamente le distanze dall’imperante neoliberismo. Ed è per questo che il nostro Comitato decide di non sciogliersi ma di trasformarsi in un “luogo” di ascolto, di riflessione e di confronto, dentro e fuori la nostra esperienza, fra sensibilità e orientamenti culturali e politici diversi ma uniti dall’obiettivo di lottare perché le politiche nazionali e locali non siano più pilotate dalle logiche del “pensiero unico” ma abbiano come loro “stella polare” lo spirito, i principi fondamentali e le direttive della Carta costituzionale. Dal “No” alla riforma renziana, insomma, al “Si” all’attuazione del nostro Statuto.
Per il Comitato provinciale
Donato Peccerillo e Fortunato Sconosciuto