BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo nota del Partito Democratico, a firma del Consigliere comunale Antonio Elefante, relativa al disavanzo di oltre un milione di euro del bilancio consuntivo 2016.
“Apprendo con grande preoccupazione – scrive Elefante – del disavanzo di un milione e trecentomila euro del bilancio consuntivo 2016. In attesa del solito comunicato trionfalistico dell’Amministrazione su questo gran bel risultato, devo denunciare che, ad oggi – a meno di 5 giorni dal consiglio comunale – non è ancora stata consegnata ai consiglieri alcuna documentazione. Ho più volte tentato di far cambiare modus operandi dell’amministrazione attraverso denunce pubbliche, ma la Carluccio e i suoi non hanno mai voluto ascoltare ed hanno perseverato nelle spese superflue per consulenti personali, segretarie, portavoci, feste e festicciole. Per questo non mi sorprendono le anticipazioni di stampa che fanno presagire un quadro estremamente negativo per le casse comunali. Mi riservo di entrare nel merito della questione appena consultati i documenti contabili, ma è fuori di dubbio che già dai primissimi mesi di questa amministrazione è emersa chiaramente una gestione allegra della cosa pubblica confermata con il maxi-emendamento al bilancio 2017 per finanziare le desiderata di qualche amministratore-impresario. Auspico che, con queste premesse, i colleghi della maggioranza possano interrogarsi liberamente se davvero valga la pena sostenere in consiglio comunale una delibera con un disavanzo così consistente, poiché sinceramente temo che nel prossimo futuro ci sarà davvero poco da festeggiare soprattutto per chi deciderà di votare a favore…(corte dei conti)….Ma quella sarà sicuramente un’altra storia…”.
penso che al consigliere comunale del PD, Antonio Elefante, debba essere riconosciuto l’apprezzamento per la caparbia volontà di offrire interessanti spunti di corretta gestione del Comune, a questi cialtroni della politica locale che giammai avvertono la correttezza, senza alcuna eccezione, di un minimo di riscontro alle numerose segnalazioni di inefficienza politico-amministrativa che investono l’Ente. Ciò detto e superando a piè pari le gravi responsabilità (o meriti) del personaggio che il tuo Partito ha voluto incoronare primo degli eletti, vi è la necessità di puntualizzare molto brevemente l’attuale stato operativo (giusto per dire) di questa Amministrazione. Conoscendo per pregressa esperienza la situazione economico -finanziaria dell’Ente e l’apparato burocratico, non ho avuto difficoltà ad esprimere il pensiero, sia pure da un sommario esame dei dati pubblici contabili e subito dopo i primi mesi di insediamento di questi Organi a dichiarare la mia preoccupazione sullo stato di pre dissesto del Comune alla luce anche della gravissima situazione finanziaria della partecipata Brindisi Multiservizi. In generale, le forze di minoranza consigliare, invece di rivolgere la giusta attenzione agli atti amministrativi non corretti posti in essere da questi novelli amministratori, sono stati folgorati ad inseguire le molteplici sceneggiate relative all’assetto dell’esecutivo o alla follia di assegnazione di poltrone in enti di secondo grado. E’ stato un grave errore culminato nella recente discussione in Consiglio sulla proposta di bilancio 2017. Non conoscevate neanche gli atti connessi al provvedimento da discutere e senza lettura del DUP cui era collegato il bilancio avete ritenuto ingenuamente proporre, anche in maniera irregolare, degli emendamenti regolarmente respinti: quella proposta di deliberazione sul bilancio non poteva essere posta in discussione come ho avuto modo di dire.
La stessa situazione si presenta con la proposta di approvazione del rendiconto 2016 in discussione per il 29 c.m.. Premetto che dagli atti pubblicati nel sito dell’Ente ho avuto la possibilità di verificare che lo schema di approvazione del rendiconto 2016 è stato approvato, senza relazione di delegato del settore e con l’assenza ingiustificata del segretario generale, il 12 maggio c.a e pubblicato all’Albo Pretorio il successivo 22 dello stesso mese per ivi restarvi sino al giorno 6 di giugno (verifichi Lei, se lo ritiene, le motivazioni che sottendono a queste discordanze di date). Naturalmente, non desidero minimamente azzardare considerazioni e men che mai rilievi su detta proposta di schema di rendiconto, ma solo confermare il pensamento che, ad oggi, con riferimento peraltro alla normativa vigente ed ai regolamenti di contabilità e di Statuto, la mancata consegna degli atti ai consiglieri, unitamente all’assenza della prescritta relazione da parte del Collegio dei Revisori, costituisce valido motivo per “impossibilità tecnica “a voler discutere dell’argomento di cui all’o.d.g.. Non può essere approvato sulla base della forza di un solo voto un provvedimento di tale rilevanza: alla ragione dei numeri va contrapposta la legge. Doveroso per detta ipotesi è rappresentare che sono ben 22 gli allegati alla proposta deliberativa del rendiconto e che fra questi particolare attenzione richiedono, superando la determinazione e consistenza dei fondi crediti di dubbia esigibilità ed il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, l’esame della ricognizione dei residui attivi e passivi fatta dal singolo dirigente, la nota integrativa, la relazione della giunta comunale al rendiconto 2016 e le relative brevi osservazioni sulle aziende partecipate. In conclusione, la battaglia per le forze di minoranza si apre e si chiude all’inizio di seduta non costituendo per gli amministratori difficoltà a voler seguire il percorso ritenuto illegittimo forti della precaria e temporanea maggioranza numerica.