Possiamo anche comprendere la frustrazione del candidato Sindaco Marchionna, che dopo aver messo insieme molti dei veri responsabili dei disastri denunciati nel video fatto montare ad arte contro il PD, si è dovuto scontrare con la realtà di un risultato elettorale che non lo ha incoronato Primo Cittadino di Brindisi già al primo turno. Per settimane, infatti, Marchionna e la coalizione che lo sostiene, hanno raccontato che dopo la nefasta stagione del governo targato Pd, e avendo oltretutto in poppa il vento del consenso Meloniano, non avrebbero avuto certamente problemi a incontrare il voto favorevole della maggioranza della città, che era ansiosa (sic!) di consegnare da subito nelle loro mani il governo locale.
Ironia della sorte, non solo Marchionna, autoproclamatosi vincitore annunciato della tornata elettorale, è stato rimandato dal Pd e dalla coalizione che sostiene Roberto Fusco al ballottaggio, ma il Pd, per Marchionna & soci colpevole di tutti i mali che affliggono Brindisi, è il partito più suffragato dagli elettori. Un duro colpo! Lo comprendiamo. Ma non sufficiente ad autorizzare Marchionna e i suoi alleati, tra cui figurano condannati per reati contro la pubblica amministrazione, a buttare nel torbido una campagna elettorale che dovrebbe servire a tutti, Marchionna compreso, per parlare alla città e con la città del suo futuro.
Pur con tutta l’umana comprensione del caso, inoltre, non possiamo non soffermarci sul pulpito da cui è stato lanciato questo attacco vergognoso al Pd. Dovrebbe spiegare Marchionna, a noi ma soprattutto ai brindisini, cosa c’entri con il bene comune e con il buon governo di Brindisi la sua personale parabola politica che, iniziata nel Partito Socialista, culmina oggi con gli eredi del Movimento Sociale Italiano. Ci dovrebbe dire, se non provasse vergogna a spiegarlo, come farà a risolvere problemi come il calo demografico, l’emigrazione dei giovani brindisini, la realizzazione di opere strategiche per le infrastrutture – problemi per risolvere i quali il vituperato Pd al governo nazionale e al governo locale ha intercettato svariati milioni di euro – mentre i suoi alleati a Roma bloccano i fondi FSC, sprecano l’occasione storica del PNRR, ci propinano l’autonomia differenziata che ammazzerà ogni speranza di crescita per città come Brindisi.
Inoltre ci chiediamo e gli chiediamo se servano davvero a Brindisi l’opportunismo e il trasformismo che Marchionna, forse più di chiunque altro, identifica. Gli ricordiamo, infatti, che “governava il Pd” e lui faceva il vicesindaco in una giunta di centrosinistra, “governava il Pd” e lui veniva nominato amministratore della Santa Teresa, poi sono bastate le sirene di una candidatura a sindaco per passare, senza un briciolo di pudore, senza alcuna dignità politica e senza rispetto per la sua stessa storia, con la destra in salsa brindisina. Cosa c’è davvero dietro queste scelte trasformistiche di Pino Marchionna? Amore per la città oppure uno spudorato e sconfinato amor proprio? Noi propendiamo per la seconda e siamo certi che come noi la pensino la maggioranza dei brindisini. Allora, prendendo per una volta in prestito il suo slogan, pensiamo sia proprio il caso di “andare oltre”, ricacciando nel dimenticatoio dal quale è sbucato fuori questo passato remoto mascherato da futuro che Marchionna incarna ed eleggendo Roberto Fusco Sindaco di Brindisi.
Partito Democratico
Era ora che vi faceste sentire perché uno che sputa nel piatto che ha mangiato e che mangia tuttora a bisogno di essere sputtanato …
Un cavallo prestato..torna sempre nella sua stalla.Queste sono architetture di Giovanni A.,uomo del ribaltone,i consiglieri di destra si ricorderanno che Giovanni venne eletto da LORO,poi…Ribaltone.