Anche questa settimana la libreria Mondadori Bookstore-Piazzo è lieta di suggerire un percorso di lettura che, ci auguriamo, possa piacevolmente accompagnarvi nel corso dei prossimi sette giorni. Come già nel precedente appuntamento della rubrica, le proposte avranno ad oggetto un titolo di narrativa, uno di saggistica e uno di narrativa per ragazzi, così da restituire – seppur nel limitato spazio di un articolo – un’immagine trasversale di quello che accade in libreria e soprattutto accendere la curiosità dei lettori rispetto ai diversi settori dell’editoria.
Il primo libro è Tre figlie di Eva di Elif Shafak (Rizzoli). In testa alle classifiche in Turchia, è il decimo romanzo dell’autrice (conosciuta in Italia per La bastarda di Istanbul, opera per la quale è stata processata nel proprio paese con l’accusa di tradimento per aver affrontato il tema tabù del genocidio degli armeni). Il libro racconta la storia di tre giovani donne musulmane, Shirin, Mona e Peri, che si incontrano per un breve periodo all’università di Oxford nel 2000: le vicende della Peccatrice, della Credente e della Dubbiosa, così diverse nel modo di porsi di fronte al mondo e di confrontarsi con la religione e la cultura occidentale, finiscono per intersecare la storia della Turchia, paese estremamente complesso in preda, come noto, ad una terribile deriva in senso autoritaristico, isolazionistico e nazionalista. Il romanzo offre un ritratto impietoso di quella parte della società intellettuale turca che, dalle lussuose ville sul Bosforo, considera la democrazia uno spreco di tempo e di denaro e arriva a promuovere deliranti sogni di neo-ottomanesimo. Uno stato di cose di cui sono soprattutto le donne a pagare le conseguenze: non solo a causa del carattere sessista della società, ma soprattutto – come nelle protagoniste del romanzo – per i carichi emotivi che ne appesantiscono e determinano le rispettive esistenze.
Il secondo titolo è Il pregiudizio universale. Un catalogo d’autore di pregiudizi e luoghi comuni (Laterza), un volume che sin dall’introduzione di Giuseppe Antonelli dichiara manifestamente di voler mettere in crisi il lettore, costringendolo a ripensare le proprie certezze (elaborate spesso non sulla base di ponderati giudizi, bensì avvalendosi di quell’effetto mentale condiviso che è il pregiudizio). Il libro è una godibilissima lettura che raccoglie gli interventi di autori diversi (da Zygmunt Bauman a Luciano Canfora, da Luca Mercalli a Sergio Romano, da Carlo Petrini a Claudia de Lillo) sui pregiudizi e i luoghi comuni più diffusi: già solo scorrere l’indice del libro fornisce una buona selezione di tutto il peggior repertorio che attanaglia il circuito delle informazioni (di cui siamo spettatori o di cui ci rendiamo autori). E dunque ben venga questo libro che smonta alcuni pregiudizi e indirizza magari a considerare in maniera diversa la questione delle donne che non sanno guidare, delle mezze stagioni che non ci sono più, o degli immigrati che ci rubano il lavoro.
Infine, per i ragazzi, Shakespeare in shorts, di Daniele Aristarco (Einaudi Ragazzi), un libro che celebra un anniversario importante di questo 2016: i quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare. Il volume contiene dieci fra le più note tragedie e commedie del maggiore uomo di teatro di tutti i tempi (Romeo e Giulietta, Macbeth, Sogno di una notte di mezza estate, La tempesta, solo per citarne alcune) proposte ai ragazzi in riscritture che sanno preservare la freschezza e l’incredibile modernità con cui Shakespeare ha sondato l’animo umano in ogni sua piega, proprio come avesse saputo tutto di quello che siamo e sempre saremo.
Buona lettura!