Il preparatore Sist: “Randle? Mai visto un professionista del genere, è già in una condizione notevole. Barber esplosivo come Dyson”

BRINDISI – Gli occhi di tifosi, dirigenti e soprattutto dell’allenatore, in questo periodo della stagione, sono tutti puntati sulla figura del preparatore atletico. La New Basket, sotto questo punto di vista, parte avvantaggiata, avendo la fortuna di potersi avvalere di un professionista serio, scrupoloso e competente come Marco Sist, giunto al suo sesto anno in bianco-azzurro.

Il prof. laziale conosce oramai alla perfezione l’ambiente e rappresenta una sorta di memoria storica della società: abbiamo pertanto voluto raccogliere le sue prime impressioni sui nuovi arrivati.

Togliamoci subito il dente: come hai trovato Randle?

“Devo fare una premessa: non ho mai visto in questi anni un professionista con l’etica del lavoro e l’attenzione per i dettagli dimostrata da Randle; forse solo Bulleri lo eguagliava sotto questo aspetto. Questa cura incredibile per se stesso e per il lavoro, unita alla sua completa guarigione clinica ed agli allenamenti “a metà campo” che ha sostenuto in America, lo portano già da adesso a godere di una condizione fisica che definirei “notevole”. Questa mattina, infatti, ha svolto l’allenamento completo con i compagni e questa sera valuteremo se impiegarlo nell’amichevole di domani”.

Anche delle qualità fisiche di Lalanne si dice un gran bene. A Giuliani, per alcuni aspetti, ricorda addirittura Simmons…

“Su Lalanne non posso ancora esprimermi perché ho avuto modo di lavorarci davvero poco per il momento. Inoltre è ancora alle prese con il jet leg e dovrà fare uno sforzo nel cercare di non dormire il pomeriggio e di “crollare” poi direttamente la sera. Comunque sono fiducioso rispetto alla sua etica del lavoro in quanto, come ho già avuto modo di constatare con Denmon, chi è stato seguito dai San Antonio Spurs è particolarmente incline verso il lavoro in palestra”.

Passando a Barber, le cronache parlano di un giocatore straripante fisicamente. E’ così?

“Onestamente sì, nel senso che è estremamente esplosivo e resistente, ed in questo si può dire che ricordi Dyson; Barber e Suggs, a memoria, sono tra i giocatori più resistenti che abbia mai allenato. Trattandosi però di un ragazzo alla prima esperienza in Europa, sarà importante fargli capire dove si trova, cosa deve mangiare, insomma, come deve vivere a 10.000 km da casa”.

Sotto questo aspetto, però, una grande mano possono fornirgliela elementi come Tepic e Randle…

“Assolutamente. Tepic è davvero un ragazzo d’oro, ma devo dire che tutto il gruppo sta dimostrando di avere l’atteggiamento giusto e la necessaria contezza del lavoro che stiamo effettuando; mi sembrano ragazzi molto ricettivi. Comunque, nei prossimi 10 giorni i carichi di lavoro si faranno via via più pesanti e vedremo allora come risponderanno i ragazzi”.

Come si lavora con Dell’Agnello?

“Devo dire che del coach mi piace particolarmente la sua grande volontà di interagire con lo staff: ogni sua decisione, infatti, viene condivisa con tutti.

A livello tecnico, invece, le sue richieste sono in linea con quelle degli altri coach e con quelle di Bucchi in particolare: entrambi, infatti, richiedono una squadra particolarmente reattiva in difesa. L’idea di base, comunque, è quella di individuare specificatamente per ogni giocatore i punti deboli e di lavorarci su per migliorarne le performance”.

 

 

Andrea Pezzuto
Redazione

LASCIA UN COMMENTO