BRINDISI – Quanto accaduto ieri l’altro in provincia di Rieti, dove l’esplosione di un’autocisterna che trasportava GPL ha provocato la morte di due persone ed il ferimento di numerose altre, ci porta ancora una volta ad interessarci dello stabilimento IPEM localizzato nella zona industriale di Brindisi.
Nel mentre si discute sull’impianto di stoccaggio di gas naturale liquefatto (LNG) che la EDISON intenderebbe realizzare nel porto di Brindisi con il fine di alimentare le navi crociere di nuova generazione ci si dimentica che il nostro territorio ospita già un impianto di stoccaggio di GPL di grandi dimensioni.
Le circostanze che il GPL venisse trasportato a Brindisi per mezzo di nave gasiere con ormeggio allo sporgente di Costa Morena OVEST e che i carri cisterna transitassero nella stazione ferroviaria erano stati tra i motivi che avevano indotto il Ministero dell’Ambiente a classificare la nostra città “area ad elevato rischio di incidente rilevante”.
A tal proposito il Decreto Ministeriale 9 maggio 2001 obbligava i Comuni nel cui territorio insistono impianti pericolosi a redigere un apposito piano, cosiddetto RIR, in cui dovevano essere stabiliti i requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante.
In ossequio alle disposizioni di tale Decreto l’Amministrazione Comunale di Brindisi, con deliberazione della Giunta Municipale del 18/10/2002, affidò alla ASL la redazione di tale Piano che, pur essendo stato consegnato e più volte integrato, non è mai giunto in Consiglio Comunale per la sua approvazione.
Tra gli impianti che venivano “monitorati” nel Piano RIR consegnato vi era anche quello della IPEM.
Ricordiamo che si tratta di un impianto in cui viene svolta la attività di ricevimento, stoccaggio, movimentazione, miscelazione, travaso e spedizione di GPL (Gas Naturale Liquefatto) oltre che nel ricevimento, stoccaggio, movimentazione e spedizione di propilene.
Le attività di rifornimento avvengono tramite navi gasiere che ormeggiano nel porto di Brindisi, in un punto che, come accennato in precedenza, fu assolutamente giudicato “incompatibile con la presenza di persone e merci” nel Piano a suo tempo redatto dal Ministero dell’Ambiente e di cui era auspicato un trasferimento mai avvenuto.
Il prodotto viene ancora adesso evacuato tramite carri cisterne che continuano ad attraversare i binari della stazione centrale nel mentre l’esecuzione dell’appalto a suo tempo conferito per la realizzazione di una bretella ferroviaria che avrebbe dovuto dirottare i vagoni merci lontano dal centro abitato risulta assolutamente ferma.
Evidentemente la tragedia di Viareggio, dove a causa deragliamento on stazione di 4 carri cisterna che trasportavano GPL morirono 11 persone, non ha insegnato nulla!
Sembrerebbe, addirittura, che sia stata autorizzato, con la formula del silenzio assenso!, un ampliamento dell’impianto senza che si sia proceduto ad una adeguata Valutazione Ambientale.
Così come pare che l’Autorità Portuale abbia rilasciato una concessione definitiva per l’approdo delle navi gasiere a Costa Morena Ovest nonostante le prescrizioni ed i suggerimenti del Ministero dell’Ambiente.
Intanto una modifica al percorso della bretella ferroviaria, inizialmente progettato per l’arrivo delle merci a Tuturano, lontano dal centro abitato, avrebbe fatto sorgere una controversia milionaria con la ditta incaricata della esecuzione dei lavori.
Il danno oltre la beffa!
Su questi temi è intendimento del PRI presentare un apposito ordine del giorno in Consiglio Comunale al fine di impegnare l’Amministrazione a svolgere una approfondita indagine ed invitare il Sindaco ad avvalersi di tutti i suoi poteri per garantire la sicurezza della popolazione brindisina.
Vito BIRGITTA Segretario Cittadino
Gabriele ANTONINO Capogruppo Consiliare