BRINDISI – Nel Consiglio Comunale convocato per il pomeriggio di domani il primo punto in discussione è relativo ad un ordine del giorno proposto dal Presidente del Consiglio Comunale e riguardante gli impianti che la Società A2A intenderebbe realizzare sul sito della ex centrale elettrica di Brindisi Nord.
Nel mentre riesce difficile non condividere quanto riportato al punto 2 di tale ordine del giorno, ossia la richiesta da formulare alla società A2A di completare la dismissione dei gruppi 1 e 2, attualmente in corso, e di avviare anche la dismissione e la bonifica dei gruppi 3 e 4, atteso che la stessa azienda ha accantonato l’idea di continuare a produrre energia negli impianti esistenti mediante l’utilizzo di combustibili diversi dal carbone, desta qualche perplessità la formulazione del primo punto del suddetto ordine del giorno.
Esprimere “la contrarietà rispetto alla ipotesi di realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti nel sito della ex centrale di Brindisi Nord”, come propone il Presidente del Consiglio Comunale, lascerebbe aperta la porta ad altre ipotesi.
Questa contrarietà, pare di capire, sarebbe legata esclusivamente alla localizzazione proposta da A2A per gli impianti e farebbe leva, da quanto si è affermato da più parti, sul presupposto che il Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale avrebbe previsto per quelle aree un utilizzo connesso con le attività portuali.
Si tratta di una di quelle affermazioni apodittiche cui spesso si abbandona la politica brindisina senza svolgere gi opportuni approfondimenti.
Intanto nel DPP, approvato dal Consiglio Comunale di Brindisi nel lontano agosto del 2011, nell’ultima seduta utile di quella consiliatura!, si fa un riferimento alla Centrale di Brindisi Nord solo a pagina 304 e per prevederne non la dismissione ma il suo trasferimento a Cerano!
In secondo luogo perché forse non si tengono nel debito conto due circostanze rilevanti: innanzitutto che quelle aree sono di proprietà privata e a seguire che la loro pianificazione è sottratta al Piano Urbanistico Generale, rientrando nel perimetro di competenza esclusiva della Autorità Portuale.
In realtà, a giudizio dei repubblicani, prima di esprimere qualsiasi decisione su impianti proposti da privati, specie nel settore dei rifiuti, andrebbero acquisiti tutti gli elementi di valutazione.
E, prioritariamente, andrebbe affermata la volontà della Amministrazione Comunale di provvedere in proprio al trattamento dei rifiuti prodotti nel nostro territorio, riattivando gli impianti già esistenti ed utilizzando le risorse regionali eventualmente disponibili per completare il ciclo di smaltimento con soluzioni che non prevedano la combustione dei rifiuti conferiti.
Solo dopo aver effettuato questa scelta netta ed irreversibile, che porterebbe ad una sensibilissima riduzione della TARI che oggi grava su cittadini, andrebbero prese in considerazione le proposte dei privati.
In primo luogo verificando se esiste un progetto depositato presso le Autorità competenti, Regione Puglia o Ministero dell’Ambiente, o se siamo solo nel campo delle ipotesi.
Poi approfondendo le caratteristiche del sistema impiantistico proposto, la qualità e la quantità dei rifiuti che si intende trattare e la loro provenienza.
Ancora verificando la disponibilità della società proponente ad effettuare investimenti nel settore della ricerca, di cui si è sentito parlare, e a privilegiare le imprese brindisine nella realizzazione degli impianti.
Infine valutando con i proponenti il progetto la possibilità di prevedere diverse localizzazioni rispetto a quella originariamente ipotizzata.
Niente di tutto questo pare sia stato fatto!
O, almeno, di tanto non ne sono a conoscenza i Consiglieri Comunali che, nell’unica ora riservata alla discussione delle mozioni, delle interpellanze e degli ordini del giorno (e in discussione nella seduta di domani ve ne sono ben sette!,) dovrebbero esprimersi in merito ad un progetto che prevede investimenti consistenti in maniera frettolosa, senza disporre degli elementi di valutazione adeguata.
Questo non vuole assolutamente dire che i repubblicani siano favorevoli all’impianto proposto da A2A, in quella o in altra localizzazione.
Però vogliamo capire bene di cosa stiamo parlando nella convinzione che la politica industriale di un territorio non può esaurirsi nella espressione di un “si” o un “no” frettoloso e formulata senza disporre di tutte le necessarie informazioni.
Resta difficile, allora, non comprendere le preoccupazioni delle Organizzazioni Sindacali che reclamano percorsi diversi per le decisioni da assumere e momenti di confronto che ai repubblicani paiono assolutamente indispensabili.
Su tanto inviteremo i Consiglieri a riflettere nel corso del Consiglio Comunale anche laddove, per non rompere un fronte che sembra unitario, dovessimo votare a favore dell’ordine del giorno.
Vito BIRGITTA Segretario Cittadino
Gabriele ANTONINO Capogruppo Consiliare