Il Segretario cittadino Pd Francesco Cannalire su rischio chiusura Centro di Controllo d’Area Enav di Brindisi

Francesco Cannalire

“Se qualcuno pensa, ancora, che solo Brindisi debba pagare il prezzo e la penalizzazione di piani industriali e riorganizzazioni aziendali, questa volta si sbaglia di grosso. Questo è successo per troppo tempo ma ora non rimarremo inermi ad aspettare che si impoverisca questo territorio smantellando una risorsa come il Centro di Controllo d’Area Enav di Brindisi che consta, tra l’altro, di importanti risorse economiche e umane con professionalità eccezionali. Per questo il Partito Democratico di Brindisi darà pieno sostegno all’azione del Sindaco di Brindisi e Presidente della Provincia, Riccardo Rossi, ma anche a quanti, come l’On.le Mauro D’Attis, si stanno battendo e continueranno a farlo per scongiurare la smobilitazione di questa importante realtà aeroportuale che garantisce un presidio di sicurezza nei cieli di tutta l’area meridionale del Paese e non solo. Nelle prossime ore il gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Brindisi depositerà un ordine del giorno, per la discussione urgente in consiglio comunale, finalizzato a ribadire la netta contrarietà al piano industriale di Enav e per sostenere il Sindaco Riccardo Rossi in tutte le azioni che intenderà intraprendere per raggiungere l’obiettivo di evitare la chiusura del Centro Enav di Brindisi”.

ORDINE DEL GIORNO

(ai sensi dell’art. 64 del vigente regolamento del C.C.)

 

OGGETTO: MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO CENTRO CONTROLLO D’AREA (ACC)  DI ENAV A BRINDISI

Il Consiglio Comunale di Brindisi,

PREMESSO CHE

il Piano Industriale 2018-2022 di ENAV S.p.A., approvato dal CDA in data 12 marzo 2018, all’interno del quale viene riportato un riassetto organizzativo della fornitura dei servizi operativi in una nuova mutata gestione dello spazio aereo di competenza italiana, prevede la chiusura del Centro di Controllo d’Area (ACC) della sede di Brindisi e della fornitura del servizio di assistenza volo e di controllo del traffico aereo nell’intera area del sud-est d’Italia, con la riallocazione di detti servizi e del personale preposto, presso l’omologa e già fiorente sede romana di Roma/Ciampino:

CONSIDERATO CHE

  • il Centro Controllo d’Area (ACC) Brindisi quale impianto ad altissima redditività, ha gestito un incremento di traffico aereo del +9% nel 2017 e del +14%, nei primi nove mesi del 2018, con punte mensili, nel periodo estivo, superiori al 18%, con una dotazione organica e costi complessivi nettamente inferiori agli altri 3 ACC nazionali e con una discreta capacità tecnico-operativa residua, idonea ad accogliere ulteriori incrementi di traffico;
  • il depauperamento derivante dal trasferimento degli oltre 200 lavoratori oggi occupati (fra dipendenti ENAV, tecnici TECHNOSKY e militari dell’A.M.) tutti di altissima specializzazione, che, direttamente o indirettamente, alimentano e restituiscono ricchezza ed occupazione nei propri ambiti provinciali di residenza sarebbe un ulteriore scippo a questo territorio;
  • le precedenti garanzie di mantenimento strutturale, occupazionale e di sviluppo, già fornite più volte negli scorsi anni dal Management aziendale ai diversi livelli istituzionali regionali e ministeriali sono state disattese;
  • ingenti sono stati gli investimenti effettuati e altri fondi, derivanti da finanziamenti nazionali e comunitari per il Mezzogiorno, sono stati programmati e stanziati sull’Impianto di Brindisi;
  • la sicurezza rappresentata da una realtà tecnologicamente avanzata, capace di costituire il miglior elemento di ridondanza e di backup, in un sistema ad altissimo rischio che ogni giorno gestisce decine di migliaia di voli, ognuno dei quali con centinaia di passeggeri a bordo non è un fattore trascurabile;
  • la Commissione Europea sostiene, fra l’altro, che “alcuni Centri di Controllo più piccoli risultano effettivamente meno costosi e più efficienti di quelli più grandi” e che nessuna Direttiva UE impone la chiusura/accorpamento di ACC, ma che tale eventualità rimane di esclusiva responsabilità di ogni singolo Stato;
  • la posizione delle Organizzazioni Sindacali territoriali e nazionali, oltre che delle rappresentanze locali, tutte contrarie a questo Piano Industriale, hanno già fatto sentire il proprio dissenso con lo sciopero dello scorso 08 maggio, che ha visto l’adesione della totalità dei lavoratori, con gli inevitabili disagi, disservizi e conseguenti proteste dell’utenza regionale e nazionale;

RITENUTO CHE

il costo sociale altissimo dovuto ad un trasferimento in massa di centinaia di lavoratori, derivante dall’applicazione di tale programma, avrebbe ripercussioni negative sia in termini di efficacia ed efficienza per una tipologia di personale ad alta professionalità, che è chiamato ogni giorno a gestire situazioni delicatissime e con un elevato livello di responsabilità, sia in termini di serenità per tutto il nucleo familiare;

 

IMPEGNA

il Sindaco e l’amministrazione comunale ad attivare tutte le procedure finalizzate al coinvolgimento dei massimi livelli istituzionali regionali e nazionali, per ottenere il mantenimento del Centro Controllo d’Area (ACC) Brindisi nella sua sede attuale, richiedendo, altresì di potenziarlo con maggiori competenze relative allo spazio aereo di gestione italiana, partendo dalla restituzione di quella parte recentemente sottratta in maniera incomprensibile e ingiustificata.

I Consiglieri Comunali del Partito Democratico

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