BRINDISI – Il sindaco Rossi punta a una modifica del regolamento del Piano Tari estendendo il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani a tutti, comprese le aziende che operano nella zona industriale, le quali pagano il 40% della Tari al Comune senza ricevere alcun servizio, che gli viene invece reso da ditte individuate tramite contrattazione privata. Secondo il sindaco, dietro l’irrigidimento di Confindustria, che già dal commissario straordinario Santi Giuffrè era stata invitata a ridiscutere i termini del regolamento, vi è una possibile volontà di difendere i grandi colossi industriali, che potrebbero pagare in tal modo una Tari più salata, mentre per il resto delle Pmi i costi dovrebbero restare pressoché eguali.
L’esigenza del sindaco trova fondamento nell’art. 198 del TU dell’Ambiente e l’estensione del servizio a tutta la città è previsto anche nel bando decennale Aro approntato dall’Ager. Inoltre, c’è la volontà di redistribuire i costi della Tari: applicando il 100% della tassa alle imprese della zona industriale, infatti, il Comune otterrebbe un maggiore gettito per circa 900.000 euro, che non serivrebbe per dare ossigeno alle casse comunale ma consentirebbe invece di abbassare il ticket per le utenze non domestiche che interessano commercianti, Pmi, ecc.
Fino ad ora, secondo il sindaco, si è agito non rispettando la legge, tant’è che già il commissario propose quanto adotterà il sindaco, il quale si dice pronto a venire incontro alle esigenze di quelle imprese che abbiano ancora in piedi un contratto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Le stesse, infatti, potranno essere assoggettate al nuovo regolamento alla scadenza del contratto in essere.
Tra l’altro, il sindaco ha annunciato che alcune aziende hanno richiesto di ricevere il servizio pubblico offerto dal Comune. Insomma, per Rossi si tratta di una stortura che assume connotati di disparità grottesca se si pensa ad esempio che il centro commerciale BrinPark è servito dal Comune mentre l’ipermercatp Le Colonne no.
In ultimo, tale variazione consentirebbe di aumentare anche la percentuale di raccolta differenziata cittadina, con benefici sull’intera popolazione.
Per chi invece parla di una decisione contraria allo spirito delle Zes, Rossi risponde che il kit localizzativo consentirà di creare comunque le condizioni per rendere appetibile il territorio.
Andrea Pezzuto