BRINDISI – Realizzare un monumento in un sito di Materdomini da riqualificare, così da ricordare la visita a Brindisi di Papa Benedetto XVI avvenuta nel 2008: era questa la volontà del Sindaco Domenico Mennitti e dell’Arcivescovo Rocco Talucci, che nel 2011 firmarono un protocollo in cui le parti si impegnavano a realizzare l’opera affidandosi ad un artista di chiara fama.
Mennitti, d’altronde, nel corso del suo mandato da Sindaco aveva più volte dimostrato di credere fermamente nel valore dei simboli, capaci di serrare le fila di una comunità “sfilacciata” come quella brindisina e di stimolarne lo spirito identitario. Si ricordi in tal senso la provocatoria richiesta avanzata al Sindaco di Lecce di restituire la colonna romana sita in Piazza S. Oronzo, ritenuta da Mennitti ancora di proprietà brindisina. Una richiesta forte, che serviva proprio a scuotere i brindisini dal torpore nel quale si sono rifugiati, scientemente o meno.
Nelle intenzioni di Mennitti, il nuovo monumento – da realizzare in collaborazione con la Diocesi – non doveva fungere da mera testimonianza di un evento dalla valenza storica comunque rilevante come la visita del Papa, ma doveva costituire il propulsore per un continuo ed ulteriore sviluppo della città. La location scelta per l’installazione dell’opera artistica, infatti, non era casuale: Mennitti spiegò che quel monumento avrebbe dovuto rappresentare lo stacco tra la Brindisi del passato e quella del futuro, ben rappresentata dai progetti di sviluppo che la sua Amministrazione concepì per quell’area, compendiati nel progetto “Sciaia 2012”.
Ecco, adesso che quei semi iniziano faticosamente a germogliare attraverso la (parziale, provvisoria ed insufficiente) riqualificazione del Castello Alfonsino e della spiaggia di Cala Materdomini, quel monumento torna di stretta attualità e diventa quasi necessario per fungere da sprone a compiere ulteriori e più importanti passi verso lo sviluppo, verso il futuro.
Quel futuro che Domenico Mennitti aveva amorevolmente progettatto per la sua Brindisi, e che i brindisini devono adesso andare a riprendersi, ritrovando unità e spirito d’appartenenza attorno ad un simbolo, magari proprio attorno al Monumento dell’agognata New Deal brindisina.
Andrea Pezzuto
Se la nuova spiaggia, ed il rifacimento di forte ammare non vengono inseriti in un circuito internazionale, è come avere una Ferrari bella rossa ,e non avere i soldi per comprare la benzina. Perciò conviene chiedere al futuro sindaco,al pseudo presidente della provincia, e siccome non abbiamo più un ente per il turismo, faremmo bene a trovarne uno, e nel frattempo che costruiscono la spiaggia inserire i nostri gioielli al mondo crocieristico