Qualche settimana fa, attraverso un nostro comunicato, avevamo espresso considerazioni su quanto avvenuto su Viale Aldo Moro a causa dei problemi di viabilità derivanti dalla pista ciclabile. Ci preme ricordare che un pullman guasto era rimasto bloccato in mezzo alla strada, con conseguente coda infinita e altri disagi. Ciò materializzava i peggiori incubi che da sempre hanno assillato la mente di parecchi brindisini. In questi ultimi mesi e settimane però anche molti riferimenti riconducibili alla politica stanno tentando di cavalcare l’onda della polemica schierandosi apertamente contro la realizzazione della pista ciclabile, non tanto per l’opera in sé, ma per come è stata concepita e progettata. Noi invece, a differenza loro, eravamo stati lungimiranti quando a febbraio dello scorso anno costituimmo un comitato spontaneo, oggi confluito e ancora vivente nella nostra associazione, per una raccolta firme utile a fermare ciò che si palesava come uno scempio per giunta pericoloso. Da una intervista, rilasciata ieri ad Antenna Sud dal consigliere comunale Roberto Quarta, abbiamo spiacevolmente appreso che quest’ultimo, facendo riferimento al comitato spontaneo prima citato, abbia dichiarato erroneamente che esso sia stato costituito e promosso dal consigliere Cesare Mevoli. In realtà chi invece ha dato vita a quel comitato attraverso proprie risorse, che non sono esclusivamente finanziarie, ma anche e soprattutto di carattere organizzativo, sono state altre persone. Ci preme sottolineare e riconoscere gli sforzi compiuti dal vero ed unico promotore di quel comitato ovvero il Presidente di questa associazione, Giovanni Picardi, coadiuvato dall’addetto stampa Giovanni Calò, dal Consigliere Comunale di Fdi Jacopo Sticchi, che è organico all’associazione Immagina Brindisi, e da tutti gli altri collaboratori e commercianti di Viale Aldo Moro, ma anche da altri esercenti situati altrove che sarebbero stati interessati successivamente dai lavori previsti dal progetto per la realizzazione della pista ciclabile. Ci riteniamo dunque essere coloro che per primi, e ne rivendichiamo fieramente la paternità, hanno posto l’attenzione su una tematica che sta duramente tenendo banco nella nostra città, a differenza di chi oggi, da una parte e dall’altra, attraverso indicazioni di massima tese ad individuare la risoluzione del problema, vorrebbe tentare di appropriarsi delle attenzioni di chi ha avuto premura già allora per il bene della città, esternandolo non soltanto ai cittadini ma all’intera amministrazione, che incurante delle nostre rimostranze ha proseguito il progetto così come lo aveva inteso, salvo poi giungere ai giorni attuali per rendersi conto di aver realizzato, o quasi, un progetto fallimentare che arreca danni piuttosto che benefici.
Giovanni Picardi, Presidente Giovanni Calò, Giustizieri Jacopo Sticchi