BRINDISI – Avrebbe potuto sfociare nella tragedia l’episodio che ha visto protagonista un imprenditore salentino, il quale ha minacciato il suicidio nella centrale Federico II di Cerano. Fortunatamente, solo tanto panico per gli stanti.
Il fatto è accaduto nel pomeriggio di ieri, attorno alle 17:00, quando l’uomo sarebbe salito sul nastro trasportatore del carbone, tentando di lanciarsi nel vuoto. Ad evitare il pareggio, poi, sarebbero stati alcuni operai della centrale, i quali avrebbero allertato immediatamente i militari dell’Arma, giunti tempestivamente sul posto.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, pare che il 44enne imprenditore di Monteroni abbia denunciato un mancato pagamento da parte di Enel di alcune forniture. Così, il salentino avrebbe perduto appalti importanti, finendo sul lastrico.
Intanto, di seguito la nota del colosso energetico in merito alla vicenda: “Palma Asfalti Srl (la ditta dell’imprenditore, ndr) ha svolto lavori di manutenzione presso la Centrale di Brindisi negli ultimi anni. La società Palma Asfalti ha segnalato irregolarità nella gestione dei lavori e nelle procedure di gara vinte dalla stessa: tutti questi fatti sono stati sottoposti da Enel Produzione al vaglio delle competenti Autorità giudiziarie. Enel, che si ispira da sempre nella conduzione della sua attività ai principi di legalità e correttezza, oggi parte integrante del Codice etico e del Piano di tolleranza zero alla corruzione, continuerà a fornire ogni elemento utile alle Autorità competenti al fine di pervenire nel più breve tempo possibile a fare chiarezza sull’intera vicenda”.
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