Nell’udienza preliminare relativa al presunto illecito collegato alla ristrutturazione della stazione marittima di Costa Morena Ovest nel porto di Brindisi, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, è stato assolto, insieme agli altri sei imputati. La causa verteva su presunte violazioni urbanistiche e edilizie connesse al progetto.
Il pm Raffaele Casto aveva richiesto una condanna a un anno di reclusione e una multa di 27.000 euro per Patroni Griffi, che ha optato per il rito abbreviato. Gli altri imputati avevano scelto il rito ordinario, ma il giudice ha deciso per il proscioglimento. Tra gli imputati figuravano Francesco Di Leverano, Mario Valente, Cristiana Casilli, Devis Rizzo, Francesco Caroli e Domenico Bianco. Le accuse includevano trasformazioni urbanistiche senza conformità, opere su beni paesaggistici senza autorizzazione e lottizzazione abusiva in concorso.
La Procura contestava la costruzione di un terminal passeggeri in un’area considerata a servizio dei traghetti merci. Tuttavia, le tesi difensive hanno prevalso sui rilievi della Procura.
Patroni Griffi, commentando l’assoluzione, ha lamentato la perdita del finanziamento per un’opera “urgente e necessaria” e ha criticato la tesi della Procura basata su testimonianze discutibili. Su un post facebook, il presidente scrive così: “E sono due. Per cercare di salvare il finanziamento ho chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, rinunciando alla maggior tutela del rito ordinario. Purtroppo anche i tempi brevi della giustizia (in cui bisogna avere sempre fiducia) non sono stati sufficienti a salvare il finanziamento di una opera attesa da anni, urgente e necessaria. Sullo sfondo una tesi con cui l’opinione degli esperti e la consolidata giurisprudenza è stata contestata basandosi su dichiarazioni di periti/imperiti, politicizzati funzionari comunali, oscuri professionisti di provincia e finanche di un millantatore che sembra uscito da un film di Germi (o era Totó truffa?)… quest’ultimo si è scoperto, leggendo le dichiarazioni rese al PM, ghostwriter di chi si oppone allo sviluppo del porto… a parte le centinaia di migliaia di euro di spese legali (a carico della finanza pubblica Comune, Adsp, Guardia Costiera e consorzio Asi) e l’ingiusta sofferenza inflitta a onesti servitori dello Stato la vittima sono la città e il porto di Brindisi che dovranno ancora attendere per vedere realizzata una degna stazione marittima. Scusatemi se non me la sento di festeggiare per l’assoluzione. Non c’è nulla da festeggiare…”.