Incontro a Ceglie tra Giovanni Impastato e gli studenti dell’I.I.S.S “Agostinelli”

CEGLIE – “La legalità non è soltanto il rispetto della legge, ma il rispetto della dignità umana”. Incontro a Ceglie Messapica tra Giovanni Impastato, fratello di Peppino (ucciso dalla mafia nel 1978), autore di “Oltre i cento passi” (ed. Piemme) e gli studenti dell’I.I.S.S “Agostinelli”. “In un tempo difficile come quello che stiamo vivendo, per quanto riguarda i diritti umani – ha proseguito Impastato – i giovani hanno bisogno che si risveglino in loro questi valori”.

La conversazione su legalità e lotta alla mafia ha preso spunto dal volume e si è poi sviluppata in un dibattito con il pubblico composto anche dagli iscritti al Sindacato Pensionati della Cgil Puglia, partner dell’iniziativa voluta dalla dirigente scolastica Angela Albanese. “Per noi – ha affermato la professoressa – è essenziale che vi siano testimonianze di chi ha vissuto direttamente alcuni fenomeni perché riteniamo che la vita reale possa avere presa sulle coscienze dei ragazzi più dei libri e dei film. La nostra scuola lavora molto su percorsi di educazione alla legalità, già in passato abbiamo dedicato alla famiglia Impastato una rappresentazione teatrale che aveva come protagonista una donna, ovvero Felicia, la moglie di un mafioso, la madre di un eroe dell’antimafia”.

Al dibattito sono intervenuti la criminologa Valentina Pierro, referente per la Puglia di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e Antonio Fanelli direttore Mama Dunia Edizioni.

Il saluto della Cgil è stato affidato alla segretaria regionale del Sindacato Pensionati (SPI Puglia) Filomena Principale, alla segretaria generale SPI Brindisi Michela Almiento che hanno ricordato come da sempre il sindacato sia parte della rete impegnata nell’organizzazione dei campi della legalità e quanto l’antimafia sociale rappresenti un argine alla criminalità organizzata.

Lo SPI per questo sarà impegnato per il 2019 nella campagna “Mi cibo da mani libere” anziani per un’alimentazione etica e sana. Ma anche i giovani non hanno percezione di quanto le mafie siano infiltrate nelle attività commerciali, non esclusa la filiera agroalimentare. Ignorano quanto tale fenomeno condizioni lo sviluppo di un’economia sana, sia sul versante produttivo sia su quello lavorativo. Fare antimafia sociale significa anche offrire agli studenti informazioni utili affinché diventino cittadini e consumatori consapevoli.

E’ stato il segretario generale della FLAI Brindisi a ricordare che il lavoro irregolare in agricoltura sia pari a 4,8 miliardi di euro e l’evasione contributiva ammonti a 1,8 miliardi. Mentre sono circa 430.00 mila i lavoratori agricoli esposti al rischio di un ingaggio irregolare (fonte Quarto Rapporto Agromafie e Caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto).

Ufficio Stampa SPI Cgil Puglia

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