BRINDISI – In questi giorni si dibatte sull’obbligatorietà del canone RAI per i tanti esercizi commerciali e artigianali che utilizzano i monitor esclusivamente per motivi di sicurezza e di tutela del patrimonio aziendale.

Con il perpetrarsi di atti criminali che non risparmiano alcun quartiere dei nostri Comuni e l’intensificarsi della presenza delle forze dell’ordine, la videosorveglianza è uno strumento di prevenzione indispensabile.

Qualche esperto di tributi ritiene che il canone sia dovuto, ma non è così, è dovuto solo nel caso in cui il monitor o l’apparecchio televisivo siano collegati ad un impianto televisivo e risultino dotati di sintonizzatore.

A sostenerlo è il gruppo degli installatori di impianti di videosorveglianza che fa capo ad INPUGLIA, associazione che riunisce imprese e studi professionali ed offre formazione e consulenza nello specifico settore.

Tutti gli impianti realizzati esclusivamente per la videosorveglianza consentono la proiezione sul monitor delle sole immagini a circuito chiuso dell’esercizio commerciale/artigianale, e per tali impianti ogni titolare provvede a richiedere, solo se ha dipendenti, preventiva e specifica autorizzazione all’Ispettorato Nazionale del Lavoro affinchè si rispettino lo Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970) e  le regole sulla privacy contenute nel Decreto Lgs. 196/2003.

Riteniamo necessario informare tutti gli esercenti che posseggono ed hanno attivo il proprio impianto esclusivamente per la videosorveglianza, nonché tutti gli installatori, che qualora dovesse pervenire richiesta di pagamento in tal senso, offriamo gratuitamente, agli iscritti, ogni tipo di informazione o tutela.

Per coloro che avessero dubbi ricordiamo che già su tale questione si sono espresse Commissioni Tributarie Provinciali ed anche il Ministero dello Sviluppo Economico che ha pubblicato una nota chiara e definitiva che non dà adito a dubbie interpretazioni.

In conclusione, in una situazione di difficoltà delle imprese e di precaria sicurezza sociale, tenuto conto di quanto predetto, chiedere il pagamento del canone sia un abuso che contiamo non si verifichi e qualora dovesse verificarsi invitiamo a segnalarlo in modo da raccogliere utili informazioni su modalità delle richieste e sui soggetti che le consegnano.

In programma nei prossimi giorni una iniziativa promossa dalla categoria con tutti gli organi di vigilanza. Info: associazioneinpuglia@gmail.com  tel. 328.8519445

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