Insediamento Intel, Amati: “Decaro sbaglia. Solo Brindisi ha aree industriali idonee, oltre che le infrastrutture necessarie”

Fabiano Amati

“Pur dando per buona una cosa impossibile, cioè l’equivalenza infrastrutturale (strade, aeroporti e porti), Bari, Foggia, Lecce e Taranto avrebbero la possibilità d’insediare Intel soltanto utilizzando, per i 300 ettari necessari, suoli agricoli che andrebbero trasformati. Brindisi è l’unica città in grado di accogliere l’insediamento Intel in aree già destinate a insediamenti industriali, con la gran parte già assoggettate a verifiche su eventuali inquinamenti, con esito negativo. Sostenere soluzioni diverse, come pure ho letto nell’opinione del mio amico Antonio Decaro, scatenando una guerra di campanili, è un’operazione tecnicamente insostenibile e che potrebbe creare le condizioni per spingere la scelta verso altre regioni”.

Lo dichiara il presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Sia chiaro. Le aspettative sono tutte legittime. Anzi, è bello vedere un tale attivismo da parte dei singoli amministratori degli enti locali e delle rappresentanze delle categorie produttive. Comprendo che vi sia la volontà di far crescere il nostro territorio, ma la scala di valutazione non può essere l’ambiente provinciale ma almeno regionale. Un investimento di tali proporzioni è un’occasione che la Puglia, nella sua interezza, non può perdere. E l’unico modo per evitare che questo accada è proporre una soluzione che razionalmente tenga conto di potenzialità e criticità. Sprecare suolo con vocazione agricola piuttosto che utilizzare aree già destinate a vocazione industriale non mi sembra un grande programma. E allora: le uniche aree disponibili, almeno in gran parte, per le caratteristiche richieste si trovano nella zona Asi di Brindisi. E Brindisi ha ottimi collegamenti stradali, un porto e un aeroporto, contigui all’area industriale. L’obiettivo, se non ho capito male, è che la Puglia si aggiudichi questa grande occasione di crescita, sviluppo e posti di lavoro, non quello di dare avvio a un braccio di ferro tra le singole province mentre Intel magari riceve proposte più allettanti da altre regioni”.

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