BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo un intervento del signor Alfredo in riferimento, anche lui, al nostro articolo di ieri, domenica 22 ottobre, in cui denunciavamo il degrado nel quale sono stati abbandonati la Lancia Aurelia di proprietà della famiglia Giannelli ed il mobilio di quella che è stata la stanza di numerosi sindaci:

Egregio Direttore, colgo l’occasione per riprendere un argomento che tanto stava a cuore al nostro compianto Sindaco Mennitti. La cultura. E’ impressionante che proprio una Sindaca abbia fatto questo. Ma il fatto non mi meraviglia. La invito ad andare al primo piano di Palazzo Nervegna dove fino alla settimana scorsa erano esposti alcuni reperti archeologici della collezione Agrifani, che erano stati dati in uso al Commissario Prefettizio nel mese di Aprile 2016 e ora ritirati per mancanza di interesse da parte dell’Amministrazione Comunale. Inoltre, presso una struttura fuori Brindisi sono custoditi circa 5.000 pezzi (comprese tre moto d’epoca) che raccontano “la storia” della civiltà salentina. Nonostante il recente interessamento alla questione dell’attuale Commissario, abbiamo dovuto abbandonare l’idea di realizzare a Brindisi un’esposizione permanente di archeologia e della civiltà salentina, perché non si trova un edificio disponibile. In verità, ci era stata offerta la caserme Ederle, che sarebbe stata recuperata partecipando all’assegnazione di fondi messi a disposizione da un bando regionale. Purtroppo poi l’offerta è stata ritirata perchè BRINDISI della cultura “non se ne fa niente”. Li avremo potuto esporre anche la Lancia Aurelia e quanto altro custodito nelle ‘cantine’ dai Brindisini. Forse con il Suo aiuto, Direttore, potremmo ripartire per raccontare la storia della civiltà salentina e dare speranza a questa nostra povera Città.

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