BRINDISI – Di seguito l’intervento del vicepresidente della Provincia di Brindisi, Domenico Tanzarella, su alcune dichiarazione dei giorni scorsi dei sindacati in merito al futuro della Santa Teresa spa.
“Apprendo con ritardi di alcuni comunicati o dichiarazioni effettuati dal sindacato Cobas che mi hanno mortificato e disgustato. Mi spiace aver verificato che alcuni sindacati non hanno apprezzato sia il lungo, faticoso e difficile lavoro portato avanti innanzitutto per dare un diritto di cittadinanza compiuto rispetto ad una missione che deve avere una partecipata, che per aver fatto metabolizzare a tutta la macchina amministrativa, con particolare riferimento ai dirigenti, la necessità di interloquire e contattare preventivamente la società per forniture di servizi o per manutenzione straordinaria che la stessa è in grado di fare, con opportuni finanziamenti da utilizzare. E questo è stato consacrato in un atto amministrativo, con mio decreto, per il quale io, presidente f.f. dell’epoca, mi sono assunto la responsabilità di dare un indirizzo, così come prevede la legge, augurandosi che questo percorso fosse condiviso. Cosa che è stata fatta. D’intesa poi con lo stesso amministratore della Santa Teresa si sono condivisi ipotesi e progetti che potessero portare alla utilizzazione della Santa Teresa anche nel settore amministrativo, come nel settore dei tributi, del controllo degli impianti termici, ho sollecitato il dirigente responsabile e ho approvato il Decreto e così come altre iniziative finalizzate a sostenere progetti che fossero finanziabili.
Non posso farci niente se qualche esperto sindacalista autonomo non comprende la differenza che esiste tra le voci di bilancio e soprattutto non è in grado di percepire come si utilizzi e come si approvi un bilancio e quali siano le disponibilità finanziarie. E che non è in grado inoltre di apprezzare la differenza tra la spesa corrente e la spesa per investimenti, o l’utilizzazione degli avanzi, all’uopo liberati affinché fossero utilizzati. In 40 anni di esperienza amministrativa non ho mai avuto il vezzo di cambiare idea o di dire cose diverse da un giorno all’altro. Ho sempre spiegato con grande franchezza, sin da quando presidente era Maurizio Bruno, ed io ero già vicepresidente, quali siano le norme e quali siano gli obiettivi e la mission che deve avere una società partecipata. Ho sempre detto, tra l’altro, che se si fosse applicata la normativa che disciplina le partecipate in maniera rigida, la Santa Teresa non avrebbe avuto ragione di esistere da tempo. Invece, apprezzando la voglia che hanno i lavoratori, operai e impiegati, di continuare a servire ancora la Provincia, nei limiti del consentito, ho fatto di tutto affinché ci fosse uno spiraglio. Io non consento a nessuno, infine, di dire fandonie soprattutto per darle in pasto ai lavoratori in modo da creare un clima di confusione o per dire bugie che lasciano il tempo che trovano e che non costituiscono un humus sul quale seminare invece prospettive e speranze per il futuro”.