BRINDISI – Periodo di super-lavoro per il Presidente dell’Asi Mimmo Bianco, impegnato sul doppio tavolo delle trattative per l’istituzione della Zes e per il finanziamento statale dei progetti inerenti le aree industriale e portuale del capoluogo. Rispetto a quest’ultimo tavolo, si registrano purtroppo rallentamenti dovuti soprattutto agli impegni della Vice-Ministro Bellanova: “Siamo in attesa che il Mise ed in particolare il Vice-Ministro Bellanova ci diano la disponibilità per il prossimo incontro; noi stiamo comunque sollecitando. Spero che si riesca a fare qualche altro incontro entro la fine dell’anno: all’inizio abbiamo corso abbastanza ma adesso sembra che l’intervallo si prospetti abbastanza lungo. Purtroppo i tempi del Vice-Ministro non sono proprio brevi per via dei suoi numerosi impegni”, afferma con un pizzico di rammarico Bianco.
Riguardo la Zes, invece, l’iter pare procedere più speditamente: “La Regione, il 15 novembre scorso, ha già presentato al tavolo allargato una proposta condivisa all’interno del tavolo ristretto ed ha dato tempo fino al 24 novembre per presentare eventuali osservazioni. Al momento la proposta riguarda una Zes diffusa, con all’interno: le aree Asi di Ostuni e Fasano che daranno supporto alla retroportualità del porto di Monopoli; tutta la zona Asi e l’area industriale di Brindisi, con in aggiunta anche la zona così detta IAM, ovvero tutta quella adiacente all’aeroporto, in quanto si è pensato che il comparto aerospaziale possa giovarne; le zone PIP di Mesagne e Francavilla, con il centro di carico intermodale di Francavilla, il quale, oltre ad avere già delle cubature realizzate, potrebbe fungere in futuro da zona franca interclusa; lo scalo di Surbo, perché questo permette di legare tutto il traffico generato da e per il Salento al porto di Brindisi”.
Sulle procedure, sui tempi e sui prossimi passi, Bianco poi spiega: “Adesso l’iter prevede che la Regione prepari il Piano strategico per le Zes, il quale verrà inviato entro Natale al Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione.
Abbiamo individuato più aree perché così daremo la possibilità agli investitori di scegliere quelle che meglio si attagliano alle loro esigenze. Tutto quello che noi stiamo predisponendo passerà comunque dalle ‘forche caudine’ del decreto di attuazione che sta per essere emanato: in attesa del decreto, il nostro compito è stato quello di non far perdere chance a nessuno. Se il decreto dovesse escludere le zone PIP o dovesse fissare limiti dimensionali, è chiaro che la priorità in quel caso sarà Brindisi. Il decreto attuativo, comunque, uscirà a breve: la Regione non trasmetterà pertanto il suo Piano Strategico finché non lo avrà tra le mani”.
Il Presidente, infine, conferma quanto annunciato nelle settimane scorse da Patroni Griffi rispetto ai primi interessi palesati da potenziali investitori nel campo della logistica: “L’Autorità Portuale ha dei dossier interessanti sulla sua scrivania ma mi ha vietato di farne parola finché non si definirà il tutto. Posso dire comunque che dal punto di vista logistico ci sono grandi interessi. L’Autorità Portuale, tra l’altro, sta lavorando per le zone franche ed il riconoscimento della Zes ne agevolerebbe il riconoscimento: una zona franca interclusa è un’area recintata di piccole dimensioni all’interno della quale le merci arrivano dall’estero, vengono trasformate in Italia, brandizzate made in Italy ed entrano ed escono in esenzione doganale”.
Insomma, dopo anni di stagnazione finalmente si inizia a percepire fermento in città, seppure di concreto, per il momento, ci sia ancora ben poco.
Andrea Pezzuto Redazione |