“Io e mio fratello costretti a ‘minacciare’ medici e paramedici perchè visitassero nostro padre che ora rischia amputazione gamba”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera della signora Lena Chionna, nostra lettrice, la quale denunci un presunto caso di malasanità che ha interessato suo padre. Di seguito il testo della sua lettera: 

“Mio padre, ricoverato dal 12 febbraio per insufficienza renale, tra le altre cure necessitava di rimozione punti e medicazione mirata a causa di amputazione di un dito effettuata presso la clinica Salus dove si sarebbe dovuto recare il 13 di febbraio. Purtroppo si è reso necessario il ricovero all’ospedale Perrino per complicazioni che la Salus non è attrezzata a trattare. Messi al corrente i medici, questi si sono limitati ad inoltrare richiesta, senza carattere di urgenza (allego copia). A nulla sono valsi i nostri continui solleciti per le continue lamentele da parte di mio padre che lamentava dolori atroci al piedi. Alla fine, con mio fratello siamo stati costretti a minacciare medici e paramedici, recarci personalmente presso il reparto di chirurgia vascolare ed IMPLORARE il medico di turno a visitare mio padre. La visita è avvenuta dopo tre estenuanti ore di minacce anche perché non si trovava i i barellieri per trasportare il paziente. Alle 23,30 abbiamo appreso che papà ha una seria infezione al dito e rischia amputazione della gamba. Stasera è comparsa la febbre, dovuta probabilmente alla ferita infetta. Appena 13 mesi fa ho perso la mamma per la stessa incuria e la Vostra redazione pubblicò la mia denuncia. Sono amareggiata, arrabbiata, impotente di fronte a questo schifo di sanità”.
Lena Chionna

 

P.S. Ovviamente, come sempre, siamo pronti a ricevere eventuale replica da parte dell’Asl.

1 COMMENTO

  1. Non è una novita, mio padre dopo un amputazione sotto il polpaccio
    In ortopedia, non si sono accorti che la ferita si era infettata.
    A nulla sono valse le mie lamentele ogni qualvolta avvenivano le medicazioni in reparto.
    Il risultato , mio padre non c è piu.

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