È stata istituita la sottocommissione tecnico – politica sulla riorganizzazione della rete dei laboratori analisi accreditati. Nel corso di questa prima riunione si è fatta un’analisi del percorso normativo che, a partire dalla legge 296/2006, ha avviato il processo di riorganizzazione della rete dei laboratori di patologia clinica. La discussione si è quindi incentrata sull’interpretazione di queste norme e sulla soglia delle 200.000 prestazioni annue stabilita in conferenza stato – regioni per poter ottenere l’accreditamento da parte dei laboratori. Alla luce delle sentenze del Tar della Basilicata e della Calabria e del Consiglio di Stato, che vanno verso un modello di aggregazione in rete per il raggiungimento delle prestazioni, si è deciso di inviare due quesiti al ministero della Salute, previa interlocuzione con il dipartimento regionale e l’assessorato alla Sanità. Si chiederà l’interpretazione autentica delle norme sia per quello che riguarda la soglia minima di prestazioni da raggiungere, e se il numero di prestazioni si riferisca alla produzione delle singole strutture o all’aggregazione di più laboratori. La ripartizione dei fondi sanitari per le Regioni da parte del Ministero della Salute, secondo il Comitato LEA, è legata alla riorganizzazione della rete dei laboratori analisi. Non possiamo rischiare di perdere questi finanziamenti, ma allo stesso tempo non si possono penalizzare i laboratori analisi ed è necessario salvaguardare sia la qualità delle prestazioni che la tutela dei livelli occupazionali. È questo il lavoro che la sottocommissione è chiamata a svolgere.
La sottocommissione è composta da Mauro Vizzino, Antonio Gabellone, Antonio Tutolo, Francesco La Notte, Giacomo Conserva, Lucia Parchitelli, Marco Galante, Saverio Dammacco e Vito De Palma.