E’ Ivo Fiore il nuovo Segretario generale Filca Cisl Taranto Brindisi, eletto in data dierna dal Consiglio generale territoriale, tenutosi presso l’Hotel Cecere a San Basilio – Mottola ed introdotti da una relazione di Crescenzio Gallo, Segretario generale Filca Cisl Puglia e finora reggente della struttura.
Fiore, 45 anni, di Massafra, maturità scientifica, associato alla Filca Cisl dal 1977, ha frequentato il corso lungo nazionale per dirigenti ed ha ricoperto l’incarico di segretario territoriale dal 2000.
“Vogliamo rafforzare la contrattazione aziendale e territoriale di secondo livello e la concertazione per lo sviluppo, in spirito di confederalità. Non abbiamo bisogno di ammortizzatori sociali ma di lavoro e ciò sarà possibile progettando e cantierizzando tutte le risorse finanziarie nazionali ed europee disponibili nelle nostre aree di Taranto e di Brindisi – ha dichiarato Ivo Fiore nel suo indirizzo di saluto – raddoppieremo per questo le nostre energie e rafforzeremo la nostra presenza territoriale, rilanciando la nostra vertenzialità per lo sviluppo, contro il dumping contrattuale, il lavoro nero e proseguiremo nella nostra iniziativa per la salvaguardia occupazionale nel sistema appalto industriale e dell’Ilva in particolare. Saremo presenti nella manifestazione nazionale del 18 prossimo, a sostegno del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del settore edile.”
Ai lavori del Consiglio è intervenuta Mariangela Frulli, componente di segreteria Cisl Taranto Brindisi che ha ricordato, tra l’altro, come “La partita Ilva solo a Taranto coinvolge 14 mila dipendenti diretti e 7.603 dei settori appalto e indotto, in cui il settore edile ha una presenza consistente.”
Ottavio De Luca, segretario nazionale Filca Cisl concludendo i lavori ha sostenuto “la necessità di associare attraverso politiche contrattuali e dei servizi quanti ancora non conoscono il sindacato. L’elezione di Ivo Fiore si inserisce nel progetto di riorganizzazione e rigenerazione ‘Body building’ per un nuovo protagonismo della nostra Federazione. Da 18 mesi aspettiamo il rinnovo del nostro contratto nazionale di lavoro, mentre sul rafforzamento della previdenza complementare siamo indietro di almeno 30 anni. I problemi di rappresentatività dell’Ance si ripercuotono, dunque, sul rinnovo del contratto dell’edilizia perciò 1 milione e mezzo di lavoratori ne pagano le conseguenze.