Francesco Squillace, Giovanni Guaragno e Domenico Bove hanno proposto per la brevettazione “C-PAP Marconi”, dedicato al loro vecchio istituto, da cedere gratuitamente e in via prioritaria alle autorità sanitarie e di protezione civile: “Il raccordo consente di collegare tutte le maschere professionali salvavita e di usarle e riutilizzarle in ospedale in situazioni di emergenza epidemiologica, in ambienti ostili, quando gli interventi avvengono in condizioni extraospedaliere proibitive, e nei casi in cui ci siano pazienti in biocontenimento”
BARI – Tre professionisti pugliesi, ex studenti dell’istituto tecnico Marconi di Bari, hanno ideato, progettato e proposto per la brevettazione, un kit di raccordo che consente di collegare tutte le maschere professionali salvavita e di usarle e riutilizzarle in ospedale, in situazioni di emergenza epidemiologica come nel caso del Covid 19, in ambienti ostili quando gli interventi avvengono in condizioni extraospedaliere proibitive e nei casi in cui ci siano pazienti in biocontenimento.
IL KIT C-PAP MARCONI
Il kit si chiama “C-PAP Marconi” ed è il risultato del lavoro di Francesco Squillace, Giovanni Guaragno e Domenico Bove, ex compagni di classe. Il nome scelto per il kit è un omaggio al vecchio istituto, il Marconi di Bari: dopo il diploma nel 1990, i tre hanno intrapreso strade lavorative differenti, ma non si sono mai persi di vista e nel periodo di lockdown, conseguente all’emergenza sanitaria per la diffusione del Covid 19, hanno ideato, progettato e testato un corredo innovativo di raccordi in grado di essere impiegati e usati più volte, in situazioni differenti.
Nella filiera produttiva intendono coinvolgere la loro vecchia scuola (già contattata), in qualità di capofila, e sono anche pronti a donare i kit alle autorità sanitarie e di protezione civile: “Vogliamo fornire un aiuto concreto in termini di scorte strategiche, sia nel caso in cui dovesse esserci una ripresa dei contagi da Covid, sia qualora dovessero presentarsi situazioni di emergenza in Italia o all’estero”, dicono i tre progettisti.
I TRE PROFESSIONISTI
Francesco Squillace, principal investigator del progetto, originario di Napoli, è dottore di ricerca in “Uomo e Ambiente”, esperto di tecniche di biocontenimento nella sanità, uso di dispositivi di protezione di III categoria (salvavita) per il rischio biologico e tecniche di prevenzione e protezione dei lavoratori. Squillace, inoltre, rappresenta l’associazione scientifico-culturale S.E.Ri.S.
Domenico Bove è perito industriale, capotecnico per le industrie metalmeccaniche a indirizzo “Programmazione CNC”, ed è titolare di “Puglia Meccanica srl”, un’azienda che opera nel comparto metalmeccanico da quasi 20 anni: effettua lavorazioni di costruzioni di precisione su torni tradizionali di piccole e grandi dimensioni, progetta e realizza prodotti con lavorazioni di serie su torni a controllo numerico.
Giovanni Guaragno è ingegnere dello studio Bacco-Guaragno: si occupa di progettazione, impiantistica elettrica industriale, building automation e domotica. Cad e Cam sono il suo pane quotidiano, al pari della modellazione solida diretta e parametrica e della progettazione, sviluppo e stampa 3D.
FINANZIAMENTO DEL PROGETTO
Per finanziare il progetto, l’Associazione scientifico-culturale S.E.Ri.S. potrà contare su tutti i ricavi della vendita del romanzo dal titolo “Capovolto”, scritto da Alessandro Strato. L’autore ha già autorizzato la devoluzione delle royalties per sostenere il kit raccordo C-PAP Marconi. “E’ un’opportunità che ci lusinga e che ci dà la possibilità di sostenere i costi per l’acquisto dei materiali”, dice Squillace. “Sono necessarie barre di polimero tecnico per alimentare le macchine utensili degli istituti tecnici e delle aziende consorziate”.
Testi, immagini e filmati del kit C-PAP sono disponibili sul sito internet dell’Associazione che si è fatta promotrice dell’iniziativa: www.e-seris.org.