Si celebra oggi, mercoledì 8 marzo, la festa della donna. Quella di “festa”, tuttavia, non è propriamente la denominazione corretta: l’8 marzo, infatti, è riconosciuto ufficialmente come Giornata internazionale della donna, una definizione che vuole sottolinearne gli aspetti sociali a scapito di quelli meramente mondani.
Tale giornata è stata istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne, ma anche le discriminazioni di cui sono state e sono ancora oggetto nel mondo.
Come non andare con il pensiero alla lotta delle donne iraniane, molte delle quali sono state uccise per aver rivendicato la libertà di poter mostrare il loro volto.
O alle donne afgane, di nuovo escluse da ogni partecipazione alla vita sociale e politica di quel Paese e a cui viene persino precluso l’elementare diritto all’istruzione.
In Italia, per fortuna, si sono fatti negli ultimi anni passi in avanti.
E’ da sottolineare come si abbia avuto, in progresso di tempo, una donna Presidente della Corte Costituzionale, una donna Presidente della Corte di Cassazione e, dato ancor più eclatante, una donna Presidente del Consiglio per la prima volta da che è stata istituita la Repubblica.
Ma sono ancora tante le limitazioni ed i condizionamenti che impediscono alle donne di avere una piena parità di diritti con l’altro sesso: dalla scarsezza delle strutture scolastiche ai trattamenti salariali spesso differenziati.
E allora questo 8 marzo sia pure una festa ma anche l’occasione per ribadire il diritto delle donne a svolgere un ruolo da protagoniste nel nostro Paese.
La Responsabile del Movimento Femminile
(Lucia DE GIORGIO)