«La Bella Stagione», la rassegna per l’estate della città organizzata dal Comune di Brindisi in collaborazione con la Fondazione Nuovo Teatro Verdi, pensa anche agli spettatori più piccoli e propone un appuntamento di teatro all’aperto. Domenica 26 agosto (ore 20), nella corte del Complesso ex Scuole Pie (Corte degli Artigiani), va in scena «Concerto fragile», una produzione Casa degli Alfieri – Universi sensibili diretta da Antonio Catalano e interpretata da Alessandra Manti e Sara Bevilacqua. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, è consigliato a un pubblico di bambini di età compresa tra 2 e 7 anni.
«Concerto fragile» è suono, è poesia, è silenzio. È un alfabeto teatrale da leggere nei segni, negli oggetti e nei gesti. È il concerto dei bambini che con la propria immaginazione entrano in un mondo di suoni e immagini, si stupiscono e si meravigliano, si divertono, cantano e giocano in uno spettacolo pieno di bellezza poetica da guardare e sentire con gli occhi e col cuore.
Due esploratrici sonore, collezioniste di suoni, viaggiano per mari e per monti alla ricerca di ritmi e melodie della natura. Sono partite con una valigia in mano. Durante il viaggio scopriranno e cattureranno tantissimi suoni, piccoli rumori che si trasformano in armonie delicate e dalla loro collezione nascerà un concerto originale e delicato.
Uno spettacolo piccolo e lieve, un concerto minuscolo che mette in scena la relazione tra gli oggetti di uso quotidiano e i suoni della natura. Dal sipario sbucano oggetti, suoni che nascono dalla natura, rumori che si trasformano in fragili armonie di vento, di pioggia, di stelle, di neve, di fuoco, di ali, evocando il passo breve tra il suono e la musica. Uno spettacolo piccolo ma dal cuore grande, scandito solo dall’attenzione, fatta di stupore e meraviglia, che cattura subito i bambini e li proietta in un mondo di suoni e immagini. Il bambino si meraviglia, si diverte e gioca, in uno spettacolo pieno di bellezza poetica.
Sul palco, una sorta di “cucina sonora” fatta di piccoli oggetti, contenitori, bizzarri strumenti ma soprattutto di un fondoscena dietro il quale le protagoniste spesso si rintanano. Quello di Alessandra Manti e Sara Bevilacqua è un invito a scomporre e ricomporre in continuazione il suono, dal “rumore di occhi” a quello dei pesci, delle stelle, del tempo che passa, giocando sulle corde fragili ma preziose della fantasia: un viaggio esplorativo nell’immaginario dei più piccoli che dialogano con la scena, questa volta fatta della stessa sostanza di cui sono fatte le domande che aiutano a crescere.